Chiacchierare con Luca Volpe riesce a trasmettere un senso di serenità, ma soprattutto un senso di attenzione… Sarà il fascino del lavoro che fa, il mentalista, ma non si riesce a finire in vortici di concetti ridondanti e scontati.
Un concetto è chiaro: un mentalista non è un mago, ma facciamocelo raccontare direttamente da lui.
Benvenuto a Luca Volpe su La Gazzetta dello Spettacolo. Quanto studio e conoscenza di se stessi ci vuole per diventare un “mentalista”?
Grazie a voi. Possiamo dire che il mentalista nasce prima come un prestigiatore, questo perchè il mentalismo è una branchia della “prestidirigiridazione” come dice comicamente il “Mago Silvano”, ma in fondo in fondo, non ha nulla a che vedere con i giochi di prestigio.
Per diventare un mentalista c’è bisogno di avere una buona preparazione e attitudine alla comunicazione e alla comprensione dei linguaggi del corpo che aiutano a creare illusioni della mente. Noi non abbiamo trucchi. Un prestigiatore manipola le carte e un mentalista manipola i pensieri.
Possiamo definirti un regista delle illusioni?
Specificherei un regista delle illusioni della mente. Questo perchè il nostro lavoro non ha nulla a che vedere con la magia. Non c’è il trucco del mago, non c’è il “doppio fondo”.
Ricordi il tuo primo spettacolo?
Certo! Ricordo che feci uno spettacolo a 12 anni per i Vigili Urbani di Pozzuoli in provincia di Napoli. Il mio battesimo artistico è stato fatto dai Fatebene fratelli con un pubblico di 500 persone circa. Ero nervosissimo e fu un’esperienza toccante ed importante, dove fondamentalmente è nato tutto quello che ho costruito nel tempo.
L’ultimo spettacolo invece?
L’ultimo l’ho tenuto a Doa per Quatar Airways e la soddisfazione è che mi hanno riconfermato come loro ospite per il secondo anno con ben 750 persone. C’erano all’evento tutti i più grandi manager mondiali delle compagnie aeree, ed è stato un bel momento di show.
Che esercizi fai per tenerti in allenamento?
Non faccio esercizi di mano, ma di mente. Lo studio è fondamentale, e nel mio curriculum ho due Master in programmazione neurolinguistica. Poi oltre lo studio, quello che faccio è il cercare nuove idee e nuove tecniche di persualsione e linguaggi del corpo di approfondimento. Anche il modellamento di questo mi aiuta a fare ciò che faccio.
Tanta TV negli ultimi periodi: ti vediamo molto spesso a Vieni da me con Caterina Balivo… ti senti trasformato in un personaggio “famoso”?
L’esperienza che sto vivendo a Vieni da me da Caterina, è una sfida che mi sta portando a dover cercare e creare delle cose che non esistono. Quando ti trovi in una situazione importante come quella televisiva della Rai, devi cercare di fare quel che non fanno gli altri.
Sentirmi famoso? Non lo si è mai secondo me, perchè c’è sempre da imparare. Io ho iniziato negli anni ’90 con un programma per bambini sull’emittenza locale campana, che si chiamava “Giocando Giocando”. Successivamente sono stato per un buon periodo ospite fisso di Luciano Rispoli a Tappeto Volante su quella che era Tele Monte Carlo, poi delle esperienze al Bagaglino su Canale 5.
Successivamente, la TV è cambiata ed è successo che dopo questa pausa, dal 2017 ho ripreso a presenziare, fino a ad essere poi ospite fisso di Detto Fatto lo scorso anno con Bianca Guaccero. Qui sono stato definito il primo tutor mentalista della TV italiana, alle quali alle mie illusioni, abbinavo con Bianca, scenette divertenti.
Quest’anno grazie alla Balivo e al team di Vieni da me, ho una grande possibilità, ed ogni paio di settimane sono li. Non esserci tutti i giorni, ma avere una scadenza più lunga, mi aiuta ogni volta a definire un tema agli esperimenti da mentalista, questo anche perchè coordino gli impegni familiari, che mi portano in Inghilterra.
Un mentalista ha l’ansia? Come la gestisce?
Oltre che come mentalista, nella mia professione da mental coach aiuto le persone a superare stati di tensione. Curo diversi personaggi a cui insegno meditazione motivazionale. E’ una cosa che faccio anche su me stesso… io credo sicuramente che un po’ di tensione “ti tiene sveglio e sul pezzo” comunque. Senza di quella non siamo motivati a fare nulla…
Che ne pensi della citazione di Erickson: “Ognuno di noi è molto più di ciò che pensa di essere e sa molto più di ciò che pensa di sapere”?
L’essere umano è sempre alla ricerca della conoscenza. Confermo ciò che dice Erickson, e aggiungo che la vita non è bella se non c’è una continuità di sapere.
Cosa c’è nel futuro di Luca Volpe?
Si continua con la televisione, ma oltre questo c’è in programma uno show a Roma con una prima che vedrà coinvolti anche amici del mondo dello Spettacolo, e dove ci saranno molti ospiti.
Quello di cui però vado più fiero, è che a settembre verranno da New York perassegnarmi l’Oscar della magia come mentalista dell’anno ed anche per questo, devo ringraziare la Balivo e Vieni da me, perchè questo riconoscimento, è stato sicuramente influenzato dalle mie apparizioni televisive.
Il sogno nel cassetto di Luca Volpe…
Il mio sogno è continuare a fare ciò che faccio… questo è quello che sogno!
E noi continueremo a seguire Luca Volpe nei suoi progetti, augurandogli un enorme in bocca al lupo!