Quando incontri la giovane attrice Simonetta Columbu, incontri la sua giovinezza, quella spiccata sensibilità e timidezza che rendono la sua bellezza rara e intensa, particolare e pulita.

Ti viene incontro come se fosse una bambina, ma quando le parli scopri la determinazione di una donna. Dopo il film del 2018 ” Io sono tempesta” di Daniele Luchetti, Simonetta Columbu arriva in tv nel ruolo di Ginevra nella serie tv di successo ”Che Dio ci aiuti 5”. E ne siamo certi: con quella delicata timidezza e quel sorriso genuino, saprà conquistarci.
Benvenuta Simonetta Columbu, sei la new entry della nuova stagione di Che Dio ci aiuti. Come è stato per te arrivare in un cast così coeso e numeroso?

Sin dall’inizio, mi sono trovata a mio agio. Tutto il cast è stato molto premuroso nei miei confronti. Il mio personaggio è una novizia, e amo definirmi anche io così nella mia carriera. Sono nuova nel contesto televisivo e cinematografico. Il regista e gli attori mi hanno accolta in modo attento. Entrare in una macchina produttiva così complessa, è stato bellissimo e al tempo stesso naturale.
Descrivi il personaggio di Ginevra e il tuo ingresso in scena. Cosa vedrà il pubblico per la prima volta?
Inizialmente, Ginevra appare come una ragazza ingenua, buffa e molto divertente. Sarà molto timida e impacciata. Sembra quasi fuori tempo. Ginevra giungerà al convento per consolidare il suo percorso spirituale. Man mano, il suo carattere e i suoi aspetti più profondi emergeranno in maniera molto forte e bella. Attraverserà tanti aspetti, anche irrisolti, della sua vita e di se stessa. Quel che a primo impatto appare è solo una maschera. Ginevra è una ragazza molto profonda, malinconica e anche forte. Si porta dentro una ferita molto profonda…
Quando hai letto le sceneggiature, cose hai pensato di dover dare al tuo personaggio? Come hai vissuto l’incontro con il tuo personaggio?
Questa è una domanda molto bella e che mi sono posta proprio alla fine delle riprese, sai? A volte, noi attori pensiamo di dover scoprire il personaggio quando leggiamo le sceneggiature e quando ci accingiamo ad interpretarlo. Ma è il personaggio che scopre te, è lui che va. Il tuo personaggio è come un cavallo e tu devi soltanto mantenere le redini e saperlo raddrizzare quando è il momento…

L’anno scorso ti abbiamo vista nel film ‘Io sono tempesta’ di Daniele Luchetti. Quali sono le differenze tra cinema e tv che hai avvertito, lavorando in una lunga serialità come Che Dio ci aiuti?
‘Io sono tempesta’ è stato il mio primo lavoro importante. Iniziare una serie tv del genere, molto seguita, mi ha dato la possibilità di interpretare un personaggio per molti mesi. Ho avuto modo di fare un percorso molto profondo e difficile. Ogni mattina, sono arrivata sul set e mi sono messa nei panni di Ginevra in modo reale e forte.