Oggi siamo in compagnia di Carlo Caracciolo, attore, formatore e coach. Nonostante la giovane età, Carlo vanta di notevoli esperienze professionali: Ex Vice Direttore del Nuovo Teatro Sanità. Ha ricoperto il ruolo di Ferdinando, in teatro, nell’omonimo spettacolo con la regia dell’autore, Annibale Ruccello, ripresa da Isa Danieli.
E’ stato diretto da Cristina Pezzoli (Madre Coraggio), Claudio Mattone (Scugnizzi), Renato Carpentieri (L’acquisto dell’ottone), Roberto Azzurro (Il primo processo di Oscar Wilde), Sara Sole Notarbartolo (Le diable amoureux), oltre che da Lello Serao, Antonella Monetti, Giovanni Del Prete, Antonello Cossia, Antonio Marfella. È all’attivo con ben 5 spettacoli da regista.
La sua esperienza artistica non si ferma qui, anche al cinema ha partecipato a diversi film: I milionari di Alessandro Piva, Falchi di Toni D’angelo, Mission impossibile 3 di J.J. Abrahms, Fortapasc di Marco Risi, Te lo leggo negli occhi di Valia Santella,Certi bambini dei fratelli Frazzi, Luna rossa di Antonio Capuano, Pater familias di Francesco Patierno.
In televisione ha partecipato a La squadra, Un posto al sole, Sette vite, Vivere, Pupetta Maresca, I bastardi di Pizzofalcone , tra gli ultimi lavori anche lo Spot per Dolce & Gabbana e Gomorra la serie in cui riveste il ruolo di Ferdinando Capaccio detto O’ Crazi
Benvenuto Carlo Caracciolo, inizio subito col chiederti da dove nasce l’amore per la recitazione?
Dalle bugie e dalla curiosità, sono sempre stato affascinato dai gesti , dai movimenti e dalle voci delle persone…tutti così complessi, da piccolo ho scoperto che esisteva un lavoro che mi avrebbe permesso di studiare tutto questo.
Nel corso della tua carriera hai avuto incontri davvero importanti: Claudio Mattone, Renato Carpentieri (Premio David di Donatello), Lello Serao e molti altri… ma c’è una persona che in particolare ti ha lasciato un “segno” ?
Tutti hanno lasciato un segno, ogni maestro ha plasmato la mia passione nel tempo, esistono peró i punti fermi quelli, dai quali torni ogni volta per avere confronti e rassicurazioni, quelli che nel gioco della fiducia ti “Acchiapperanno sempre”, ringrazio Umberto Serra per tutto questo.
Gomorra: Ferdinando Capaccio detto O’ Crazi un ruolo davvero forte… possiamo dire senza dubbio che sia un vero e proprio pazzo criminale… Come hai affrontato la preparazione per questa personalità così diversa da te?
Ho studiato ogni sguardo del terzo Reich che possiede qualcosa di inquietante, come Lee Oswald (Assassino di Kennedy) Partendo dal nome “CREZI” non ho potuto fare a meno del Joker che mi ha aperto molte strade interpretative, appassionato di serie non potevo non apprezzare l’implacabile Ragnar il Vichingo della serie Vikings, di sicuro sono stati una fonte di ispirazione iniziale dopo ho lasciato che “O Crezi” prendesse forma propria.
A proposito di Gomorra, è vero che spesso giri per le scuole per portare messaggi di “non violenza”?
Verissimo, come un po’ tutto il cast della serie. Per noi è importante non lasciare che i messaggi vengano fraintesi.Nessuno di noi vorrebbe plasmare giovani criminali semmai il contrario.
Ricordi l’emozione provata quando ti hanno comunicato che eri stato scelto per il ruolo di O’Crazi’?
Sensazione stupenda condivisa con Andrea Di Maria che nella serie è mio fratello Elia ó Diplomato Non potrei mai dimenticarlo, dopo una serie infinita di provini, è stato come scalare l’Everest con il monopattino.
Carlo tu sei anche coach e formatore, attraverso le attività teatrali, oltre a dare un insegnamento artistico vero e proprio, credi sia possibile educare verso il rispetto dei rapporti umani?
Assolutamente si, la sensibilità è alla base di questo lavoro, ma prendersi in giro è sbagliato l’apparire molto spesso è l’unico scopo, si combatte anche. Sarebbe bello parlare solo di sogni e meritocrazia.
Un regista contemporaneo da cui vorresti essere diretto?
Vorrei che la mia vita fosse diretta da Wes Anderson
Carlo Caracciolo. Foto di scena dal set di Gomorra di Gianni Fiorito.
La cosa più bella che hai realizzato fin’ora?
Ho amato molti personaggi interpretati a teatro, ma non si ha mai la sicurezza di aver realizzato qualcosa di bello, vorresti sempre di più.
Il complimento più bello ricevuto?
Se penso a Gomorra:“Ua ma allora non sei cattivo, sei quasi irriconoscibile dal vivo” quando cammino per strada capita spesso. Chiaramente ho provato gioia nel leggere recensioni positive ai miei spettacoli.
Ben 5 Spettacoli all’attivo come regista, meglio dietro la macchina da presa o davanti?
Io nasco attore, ma ho sempre sentito l'esigenza di esprimermi anche attraverso la visione e la costruzione scenica. Sono sensazioni diverse ma allo stesso modo collegate non ho mai pensato di scegliere tra le due .
In conclusione, ringraziandoti della piacevole intervista, ti chiedo di farci partecipe dei tuoi progetti futuri ma anche dei tuoi sogni di cui ti auguriamo quanto prima la loro realizzazione.
Nei miei progetti futuri ci sarà sempre il teatro sia come attore che come regista e spero nelle possibilità che verrano nel Cinema e nella televisione. Il mio sogno è di continuare a fare il mio lavoro meritando sempre ciò per cui mi esprimo e combatto ogni giorno.