Alessandro Di Battista al Teatro Acacia di Napoli
Alessandro Di Battista al Teatro Acacia di Napoli

Alessandro Di Battista: la verità “Assange” in scena

Incontriamo un’attivista politico, reporter, scrittore e opinionista: Alessandro Di Battista, per gli amici “Dibba”.

E adesso lo ritroviamo al Teatro, dove ripercorre le incredibili e vergognose vicende del giornalista Julian Assange, fondatore del sito WikiLeaks e incarcerato ingiustamente per aver fatto semplicemente il suo lavoro: dare notizie.

Dalla pubblicazione dei documenti segreti che provano inconfutabilmente i crimini di guerra di diverse nazioni, Stati Uniti in testa, alle denunce subite passando per gli anni da rifugiato politico nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra fino all’arresto e alla detenzione nel carcere inglese di massima sicurezza di Belmarsh. Assange da ben 12 anni non vede la luce del sole e oggi rischia l’estradizione in USA e la galera a vita.

Alessandro Di Battista porta sul palcoscenico la sua storia, ”Assange. Colpirne uno per educarne cento”, una storia che riguarda la libertà di stampa in occidente, dunque se non fosse abbastanza chiaro: la nostra stessa libertà. Il tutto nel silenzio assordante dei media mainstream divenuti ormai pavidi, indolenti, conformisti, al soldo del miglior offerente. Nel mondo alla rovescia in cui ormai viviamo da tempo è più grave svelare crimini che commetterli.

Alessandro ci mette subito a nostro agio e le domande dalla terza persona singolare passando subito al tu.

Benvenuto ad Alessandro Di Battista sul quotidiano “La Gazzetta dello Spettacolo”. Cosa si potrebbe fare concretamente, cosa la politica internazionale dovrebbe fare per restituire ad Assange la sua libertà?

Innanzitutto conoscere la sua storia: perché se l’opinione pubblica mondiale conoscesse davvero la storia di Assange e il motivo per cui sta letteralmente marcendo in carcere, prenderebbe posizione perché la sua libertà ha a che fare con la nostra stessa libertà. Oltretutto il modo migliore per onorare e sostenere Assange è ricordare quello che sappiamo grazie a lui e utilizzare queste informazioni per leggere il presente dalla guerra in Ucraina alla carneficina di Gaza…

Nel tuo nuovo libro “Scomode verità” affronti temi come la guerra in Ucraina appunto, il massacro a Gaza, la catastrofe in Medio Oriente, il ruolo dei Governi Occidentali e dei mass media. Cosa pensi del ruolo della NATO negli equilibri internazionali e in particolare con l’Italia?

La NATO nasce come organizzazione difensiva tra virgolette, all’epoca del patto di Varsavia, con la dissoluzione di quest’ultimo, stesso epilogo avrebbe dovuto avere anche la NATO che invece si è trasformata in un’organizzazione militare offensiva, che essenzialmente serve a tutelare gli interessi geopolitici nord americani in giro per il mondo.

Sarebbe possibile realisticamente uscire da questa alleanza?

Innanzitutto la prima cosa che auspico è soprattutto che i Paesi europei che fanno parte dell’alleanza atlantica ci stiano in posizione retta e non a 90 gradi… Questo già sarebbe tanto.

Perché un’alleanza che dovrebbe soltanto essere “difensiva” ormai da anni fa di tutto per instillare guerre in ogni parte del Mondo sulla base di interessi specificamente americani?

Che poi non sono interessi del popolo americano, sono interessi che Eisenhower definiva come: “complesso militare industriale statunitense” ovvero: tutti coloro che si arricchiscono dietro alle guerre e specialmente se le guerre diventano durature. Più durano i conflitti più questi soggetti si arricchiscono, essendo anche i maggiori produttori di armi al Mondo ed è per questo che non viene portato avanti alcun tipo di negoziato in Ucraina: le guerre devono durare più a lungo possibile anche se gli ucraini stanno morendo come mosche…

Dato il tuo seguito e dato l’affetto che ti dimostra da sempre la gente, pensi prima o poi di rientrare in politica?

Non escludo di poter tornare a presentarmi, però è anche vero che in questo momento sono molto contento delle battaglie che sto portando avanti e per me si può fare politica anche al di fuori delle istituzioni.

L’Italia per quanto concerne la questione Assange e le guerre attualmente in atto, come si sta ponendo, secondo te?

Non pervenuta! Nella Prima Repubblica vi erano politici che esprimevano un’opinione, che sapevano un minimo tutelare l’interesse collettivo. Questi sovranisti in realtà sono i peggiori, anzi i migliori camerieri degli statunitensi…

Alessandro Di Battista si espone su temi così importanti senza compromessi, che sei un puro, una persona limpida. Ti senti al sicuro?

Assolutamente si. Mi arrivano vagonate di fango, ma ho le spalle larghe e le rappresaglie mediatiche non mi fanno ormai più molto male.

Diamoci la possibilità di aprire gli occhi e soprattutto le menti e i cuori e lottiamo a testa alta per ciò che conta davvero, finchè ci sarà ancora qualcosa di bello e giusto per cui combattere.

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