Incontriamo Francesco Fiumarella direttore artistico del Premio Vincenzo Crocitti International, che dopo un video social sul caso produzioni italiane e attori stranieri.
Bentornato su La Gazzetta dello Spettacolo a Francesco Fiumarella come mai ha pubblicato di recente un video dove non si ritiene d’accordo con le dichiarazioni di Favino sugli attori internazionali nelle produzioni che trattano “l’Italialinità”?
Vi ringrazio per l’intervista. L’ ho sentito come un preciso dovere per evidenziare le “discordanze” che dalle stesse dichiarazioni di Pierfrancesco Favino si notano. E come me sembra che moltissimi artisti si trovano in disaccordo con le sue affermazioni che a dire il vero non appaiono molto a favore di tutti gli attori e attrici italiani; almeno questo è il pensiero di tantissimi che non hanno risparmiato di dissentire, specie sui Social. A riprova i numerosi post che si leggono nei commenti anche al mio video opinione. Si, qualcuno (pochi) si dice d’accordo, ma la maggioranza non lo è affatto.
Ed è logico. Come potrebbero esserlo tutti quegli artisti che vivono nell’ombra da anni, pur talentuosi, competenti, meritevoli che non hanno alcuna opportunità di interpretare ruoli da protagonisti o co-protagonisti in progetti importanti e continuano a restare nascosti al grande pubblico. Invito tutti a visionare il video dove esplico in dettaglio ciò che a mio avviso non va. È un sistema logorante che penalizza molti lavoratori in ambito cine-tv e cultura in generale. E ciò non sta facendo bene al Cinema Italiano, ai suoi attori e attrici, e neanche agli stessi registi e produttori perché a differenza del passato, oggi non vi è grande considerazione, all’Estero, per i progetti Cinematografici italiani. Favino parla di difesa delle storie italiane che a parer suo non dovrebbero essere interpretate da artisti stranieri. In primis contraddice un suo stesso modus operandi visto che lui da italiano ha interpretato una storia estera, francese, quale è appunto quella dei 3 Moschettieri. Cosa dovevano fare gli attori francesi in quel caso?
A mio avviso nulla, come è stato perché il cinema l’arte, la cultura non hanno confini, non hanno muri divisori ma al contrario sono elementi fondanti di espansione globale di civilizzazione. Il vecchio Cinema ha sempre attinto a storie di ogni posto del mondo traslandole sullo schermo grazie all’interpretazione di bravissimi artisti. Non mi soffermo ad elencarle ma chi conosce la Storia e Letteratura del Cinema mondiale ed anche i cultori del genere sanno di cosa parlo. Il problema oggi per l’Italia non è a mio avviso la “sottrazione” di ruoli ad artisti italiani in storie del Bel Paese ma la scarsa o nulla considerazione che si ha dei volti nascosti o poco noti che difficilmente si ingaggiano in ruoli importanti, questi sempre riservati ai soliti noti. Naturalmente Favino è di indiscussa bravura ed ha la mia ammirazione. Proprio per questo mi piacerebbe che lui, insieme a tanti altri nomi importanti del nostro Cinema e TV, faccia sue le battaglie di tanti suoi colleghi meno fortunati di lui stimolando le produzioni a spaziare in quel mondo sommerso fatto di tanti emergenti e molti professionisti che non hanno lavoro nell’ambito a cui ambiscono.
Cosa propone per superare questo step Francesco Fiumarella?
Coinvolgere le Produzioni, attenzionandole su questi temi; a volte infatti penso che siccome le cose vanno così da decenni ormai il sistema si è talmente consolidato con questi meccanismi che forse anche le stesse produzioni non ci fanno più caso.
Ridare potere ai Registi e ai Casting Director di provinare ed affidare i ruoli a quanti risultano idonei alla parte da interpretare. Pubblicare i Casting di tutti i progetti cine-tv con mesi di anticipo e a larga diffusione (stampa, web, social) in modo che tutti gli artisti ne possano prendere visione e poter partecipare.
Dare opportunità reali e concrete a veri professionisti meritevoli di considerazione e non dar spazio solo ai soliti “Noti”, affidare ruoli cinematografici e di doppiaggio a chi è competente professionalmente, quindi basarsi meno sul marketing e business per il solo motivo di realizzare progetti da incassi ma qualitativamente non validi e competitivi con quelli Internazionali. Dico sempre che noi in Italia di cinema abbiamo fatto cultura in tutto il mondo come l’arte in generale, quindi non possiamo essere meno dalla concorrenza estera ove produttori rischiano e riescono a realizzare Progetti di alto livello distribuiti in tutto il mondo. Ho avuto modo di constatare personalmente la vera Meritocrazia estera ed effettivamente i risultati esistono concretamente.
L’Italia avrebbe grandi possibilità ma purtroppo i finanziatori non vogliono rischiare con nomi poco noti ma di altissimo livello. Questo è il problema, io riformatterei tutto e riinizierei da zero e far fuoriuscire il coraggio di “Azzardare” come solo poche produzioni o registi riescono a fare in Italia, vedi: Stefano Sollima, Matteo Garrone, grazie a loro volti sconosciuti sono diventati visibili al grande pubblico e di successo.
In un futuro prossimo, quale dovrebbe essere la vision del cinema internazionale e di quello italiano secondo Francesco Fiumarella?
Relativamente il futuro del Cinema sia Nazionale che Internazionale, non vedo positività visto tutto ciò che sta accadendo attraverso le continue lamentele degli addetti ai lavori, il Cinema non è più quello di una volta, viviamo nell’era della tecnologia, piattaforme streaming e intelligenza artificiale che stanno rendendo sempre più difficile il settore. Siamo in mano ai computer che svolgono il lavoro creato con grande inventiva dagli esseri umani, siamo cresciuti con dei capolavori cinematografici realizzati da grandi menti. Anche il pubblico non è più quello di una volta per colpa degli smartphone e dispositivi che permettono di vedere solo film da casa svuotando le sale cinematografiche quelle che una volta erano un appuntamento fisso per vivere la bellezza di un film proiettato sul grande schermo. Oltre gli attori sta diventando un grosso problema anche per i doppiatori, sceneggiatori e tecnici. Da appassionato risulto essere molto dispiaciuto su ciò che accadrà nel mondo cinematografico. Spero si possa cambiare qualcosa ma la vedo molto dura.
Dobbiamo tornare a riempire le sale, realizzare film di qualità, far capire al pubblico la differenza tra un film di livello e poco valido, il Cinema dovrebbe sovrastare la televisione ove il pubblico è abituato a vedere programmi trash, reality, e tutto ciò che non è cultura. L’arte in generale è Cultura e il popolo non può divenire ignorante e non interessarsi al Cinema o ogni forma artistica. Anche le future generazioni non comprendono chi realmente è un artista professionista, seguono solo falsi stereotipi basati su apparenze e finti artisti che si definiscono tali, senza una reale preparazione e talento.
Francesco Fiumarella cosa pensa dei film in concorso in questa edizione della Mostra del Cinema di Venezia?
Ancora non ho avuto modo di visionare tutti i film, ma sono molto interessato a “Io Capitano” di Matteo Garrone considerandolo tra i migliori registi Italiani di nuova generazione. Ma a parte i film io avrei da ridire sullo svolgimento della Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia, da molti anni, personalmente essendo del settore e un Direttore Artistico di un Premio Importante, ogni anno vedo a Venezia ospiti che non hanno nulla a che vedere con il Cinema, dagli influencer, personaggi televisivi di programmi trash, invitati a scopo di marketing per attraversare il red carpet e mettere in mostra solo apparenza, persone che comprano i biglietti senza far parte di un progetto in concorso solo per pubblicare foto sui social credendo di essere stars del Cinema senza né arte e né parte.
Sono stanco di vedere “Personaggi” attraversare una vetrina così prestigiosa senza conoscere realmente il vero scopo dell’evento. È diventata una passerella per farsi fotografare, mettersi abiti di lusso, smoking e fare selfie con personaggi pubblici… Io raramente partecipo a questi Festival anche se invitato, ma non apprezzo il modo e la vera importanza che viene data quindi preferisco aggiornarmi da casa non essendo amante delle “Apparenze”, preferisco analizzare i film in concorso vedendoli successivamente e scoprire nuovi talenti svolgendo il mio lavoro e facendo critiche personali. Tutto il resto è una cornice di persone che vanno a farsi una vacanza solo per dire “Io ero lì”.