Anna Safroncik in L'arte della Guerra
Anna Safroncik in L'arte della Guerra

L’Arte della Guerra su Rai 3

Il documentario che parla dell’invasione russa in Ucraina, “L’Arte della Guerra”, sarà trasmesso su Rai 3 in occasione dell’anniversario di inizio della guerra.

A un anno esatto dall’invasione russa in Ucraina, il documentario vuole semplicemente testimoniare, attraverso materiale inedito ed emozionante, il valore della tutela delle opere d’arte per preservare l’identità di un Paese intero.

L’Arte della Guerra”, ad opera di Tiziana Lupi e Marco Spagnoli, sarà caratterizzato da un’anteprima realizzata dalla giornalista Lucia Annunziata. Il documentario è stato girato tra l’Italia e l’Ucraina stessa, seguendo il lavoro di chi, all’indomani dello scoppio della guerra, si è adoperato per mettere in sicurezza le opere d’arte. Persone che hanno messo a rischio la loro stessa vita, così facendo, ed hanno fatto uno sforzo ulteriore nel capire perché con la guerra tali opere vengano depredate dagli eserciti invasori. Il tentativo sarebbe quello di eliminare la cultura di una nazione per annullarne la memoria e annichilirne la vera essenza.

Uno sguardo, quello ci viene offerto con la visione del documentario, legato anche al profondo rapporto artistico tra l’Italia, l’Ucraina e il resto dell’Europa. Non solo: tornando indietro agli anni della Seconda guerra mondiale, il documentario racconta come anche gli italiani abbiano dovuto difendere il proprio sconfinato patrimonio artistico e come abbiano imparato a farlo, conquistando una vera e propria leadership nel settore che oggi stanno mettendo al servizio del popolo ucraino.

Micol Forti - Storica dell'arte
Micol Forti – Storica dell’arte

“In un mondo e in un tempo in cui la guerra è entrata drammaticamente nelle nostre vite con il conflitto in Ucraina, raccontare chi si adopera per mettere in sicurezza le opere d’arte minacciate dalla guerra è un’importante testimonianza che la Rai offre al pubblico televisivo italiano per far sapere che accanto alle immagini di distruzione e di sofferenza che invadono ogni giorno le nostre case esiste un incessante e coraggioso lavoro per salvare le opere d’arte, custodi della memoria storica di un popolo e di una nazione” ha dichiarato Fabrizio Zappi, Direttore di Rai Documentari. “Un messaggio che ritengo incoraggiante e doveroso perché, oltre al suo valore informativo, alimenta la speranza che la bellezza torni a splendere nei musei e nelle piazze delle città ucraine”.

A guidare lo spettatore in questo percorso è l’attrice italo-ucraina Anna Safroncik. Ascolteremo le testimonianze di Edith Gabrielli, direttrice del Vittoriano di Roma e di Palazzo Venezia; Christian Greco, direttore del Museo Egizio di Torino; Micol Forti, direttrice della Collezione d’Arte Contemporanea dei Musei Vaticani; Paolo Coen, storico dell’arte e docente alla Facoltà di Scienze della Comunicazione, Università di Teramo; Chiara Tomaini, restauratrice che insieme ad alcuni colleghi ucraini ospiti al Museo Egizio, sta lavorando per salvare la storia e la memoria del Paese tramite Chief Onlus; Teresa Calvano, storica dell’arte. In Ucraina sono state raccolte le testimonianze, tra gli altri, di Nadiya Biriyk, direttrice del museo di Ivankiv, e di Volodymyr Sheiko, Direttore Generale dell’Ukrainian Institute.

Creando un ponte tra Ucraina ed Italia, “L’Arte della Guerra” lancia un preciso messaggio: salvare l’arte equivale a salvare la storia, la memoria e l’identità di un Paese. Le opere d’arte non sono solo oggetti carichi di bellezza fine a sé stessa ma simboleggiano l’eredità da preservare e affidare alle nuove generazioni, affinché possa essere promossa la pace e si possa educare al bello, perseguendo la volontà di salvaguardare il patrimonio inestimabile di cui siamo custodi.


Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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