Abbiamo incontrato Pierluigi Di Lallo, regista cinematografico attualmente al cinema con Nati 2 volte.
Il film tratto da una incredibile storia vera, aveva ricevuto in precedenza critiche da parte del Sindaco della città ospitante, Foligno, Stefano Zuccarini, ma il regista sembra non aver preso in considerazione il giudizio di “Film controproducente“, come si evince dall’intervista.
Benvenuto Pierluigi Di Lallo. Il tuo percorso da regista, parte dal teatro fino ad arrivare oggi al cinema con Nati 2 volte. Da dove nasce la tua passione?
Grazie a voi per ospitarmi. Si dice che da ragazzino l’avevo già dentro questa passione, almeno così a detta di mia madre. Sia per il teatro che per il cinema ho sempre avuto un debole. Nasco attore e poi con un percorso datto da cortometraggi, con la vincita di premi, e fino alla mia opera prima Ambo l’ho portata avanti.
Oggi arrivo a questa commedia, dove bisogna guardare e sorridere, non si deve per forza ridere, ma basta ssorridere ed affrontare le tematiche importanti. Ci tengo a specificare che si tratta di una storia vera.
Un film che affronta un tema molto attuale. Quanto coraggio ci vuole a fare una scelta del genere?
Inizialmente, quando ho cominciato a scrivere questo film ho pensato: “Dove stai andado a parare?”. Sicuramente è un film scomodo, ma io non mi sono mai posto problemi in merito. Sono un regista e prima artista, quindi mi piace scrivere di temi diversi.
Con Nati due volte volevo semplicemente raccontare una storia di quelle che quando entri al cinema, esci con un occhio diverso.
A grandi linee comunque, il film parla d’amore.
Fabio Troiano, Euridice Axen, Marco Palvetti e altri nomi interessanti. Un cast interessante: Il personaggio che più sta a cuore a Pierluigi?
Tutti hanno dato un grande contributo per questo film, ma l’ho già detto in altre occasioni: Fabio Troiano è stato veramente bravo ad interpretare il protagonista, questo perchè il personaggio di Maurizio poteva finire sul trash velocemente, invece lui è riuscito ad avere una linea attuale coerente sul genere. Molti resteranno sorpresi da Marco Palvetti che interpreta un ruolo di quelli diversi dai suoi soliti. Anche i piccoli cameo sono stati fondamentali.
Qual’era l’obiettivo del film?
Essendo un film low budget si fa fatica sempre a far ridere con tutti gli strumenti giusti, ma un modo giusto per dimostrare che la commedia può essere anche cruda. A me ribadisco, interessa che lasci qualcosa dentro: non è un capolavoro questo film, ma qualcosa arriva e lo dimostra il pubblico.
C’è stata una critica ideologica sul tema affrontato?
Onestamente è da un po’ che non li leggo i critici: non vedono i film e spesso si limitano al copia e incolla del sentito dire. Preferisco invece le critiche costruttive che vengono dal pubblico: il film è soggettivo.
Nati 2 volte
Nel 1989 la famiglia Di Tullio, temendo il giudizio di una piccola cittadina dalla mentalità provinciale e non riuscendo a comprendere i desideri della loro figlia adolescente che vuole cambiare sesso, decide di trasferirsi a Milano, una città che non li conosce e soprattutto non li giudica. Lì, lontano dagli occhi di tutti i suoi cari Teresa intraprende quel lungo percorso che la porterà alla transazione di genere “F to M” e a diventare Maurizio. Dopo venticinque anni Maurizio/Teresa che ormai ha una nuova vita in un’altra città, è costretto a tornare al suo paese natale, a causa della morte della madre Angela. Al suo ritorno, si scontrerà per l’ennesima volta quel passato ingombrante mai dimenticato.
Il film è interpretato da Fabio Troiano, Euridice Axen, Marco Palvetti, Rosalinda Celentano, Daniela Giordano, Vittoria Schisano, Riccardo Graziosi, Gabriele Cirilli, Umberto Smaila, Morena Gentile, Tiziana Di Tonno, Laura D’Annibale, Eleonora Pieroni, Diletta Laezza, con Nini Salerno e Catena Fiorello e con la partecipazione straordinaria di Francesco Pannofino.