Grande attesa per la presentazione di Marco D’Amore con L’Immortale alle Giornate Professionali di Cinema di Sorrento. Al talento campano va quest’anno il Premio ANEC “Pietro Coccia”, dedicato al fotografo del cinema scomparso quest’anno.
Un Marco D’Amore deciso nel presentare questo film, convinto a seguito dei tre anni di riflessione affrontati per scegliere le modalità con cui affrontare questo percorso duplice di attore e regista, dove dichiara che il ruolo più duro per lui come regista, è stato dirigere proprio Marco D’Amore.
Il lungometraggio è liberamente ispirato al personaggio di Ciro di Marzio in “Gomorra – La Serie” e vede un protagonista partire da bambino, con ansie, gioie e paure che possa avere un giovanissimo che è alle prese con un vissuto quotidiano difficile.
Dichiara l’attore e regista: “L’Immortale è il tradimento a Gomorra, sia dal punto di vista narrativo, che dal punto di vista filmico“. Ormai è nota la grande cultura cinematografica dell’attore, che porta in scena un’opera destinata al grande pubblico della serie, ma che strizza l’occhio anche agli scettici nei confronti del prodotto audiovisivo che è stato boom mondiale di distribuzione.
“Tanto abbiamo appreso soprattutto dalla strada, dalla gente che ha voglia di raccontare e che vuole parlare apertamente di quello che succede nel loro quotidiano. Personalmente cerco di fare ‘da spugna’ anche quando in alcune ambientazioni qualcuno mi chiede se voglio il caffè“. Questo si evince dall’intervista rilasciata alle telecamere de La Gazzetta dello Spettacolo e che andrà in onda la prossima settimana su MiA-TV.