“Prevenire e meglio che curare” così prima che si avvicini il vero e proprio periodo di festività, che comporta la “corsa” al regalo, è meglio precisare che i doni destinati ai nostri cari devono essere fatti con estrema oculatezza e responsabilità quando si tratta di omaggiare animali.
Tra i regali più ambiti dai bambini c’è, infatti, la richiesta di cani o gatti ma anche criceti, uccellini, coniglietti… e non c’è errore più grande da parte dei genitori nel comprare cuccioli sottovalutando l’impegno e la responsabiltà che, necessariamente, bisogna assumersi nell’educare il nuovo membro di famiglia proprio come se fosse un bimbo a cui insegnare tutto… e così facendo il più delle volte, tali “regali”, a lungo andare diventano ostacoli insormontabili in quanto non accompagnati dalla giusta dose di pazienza che solo l’amore può dispensare.
La riflessione che si chiede, prima di regalare un animale, è in primis quella di pensare se sia cosa gradita e apprezzata ma soprattutto di essere coscienti e responsabili che scegliere di avere o donare un animale non è come regalare un peluche, in quanto gli animali sono esseri viventi con sentimenti, sono esseri senzienti e sensibili con le loro esigenze ed i loro diritti.
Gli animali si scelgono, i pupazzi si regalano.
Per cui nel momento in cui si sceglie di accogliere in casa un animale deve essere per sempre e non si può con leggerezza pensare di abbandonarlo nel caso non rispondesse alle esigenze della famiglia o arrecasse “fastidio”. Non c’è legge che impone la presenza di un animale in casa, per cui la scelta libera deve essere fatta con responsabilità e predisposizione. Non trasformiamo gli animali in semplici pacchi regalo. Non trasformiamo gli animali in abbandoni che equivalgono a sicure condanne a morte.
La Gazzetta dello Spettacolo si augura che questo invito possa essere accolto, auspicando altresì che qualora ci fosse la seria intenzione di accogliere un cane o un gatto si possa farlo nella maniera più giusta, ovvero dando una casa ad un randagio o ad uno dei tanti “sfortunelli” che attendono in un rifugio la libertà e il calore di una famiglia.