Dottori in corsia

Dottori in corsia, ecco Federica Sciarelli

Con una puntata speciale in prima serata su Rai3 ha preso il via la nuova edizione della docu-serie “Dottori in corsia – Ospedale Pediatrico Bambino Gesù” di Simona Ercolani, prodotta da Stand by me in collaborazione con Rai Fiction, scritto da Simona IannicelliEleonora OrlandiAndrea Felici e con Serena CervoniGiorgia SonninoStefania Colletta, Laura Pusceddu, per la regia di Michele Imperio.

Dottori in corsia

Dottori in corsia – Ospedale Pediatrico Bambino Gesù” quest’anno vede la patecipazione dell’instancabile Federica Sciarelli pronta a raccontare storie di coraggio e speranza dei giovanissimi pazienti e delle famiglie che quotidianamente lottano per vincere… ed è proprio questo il punto di forza della trasmissione: narrare di storie a lieto fine, come richiesto esplicitamente dalla Sciarelli, un modo per trasmettere maggiore energia e voglia di combattere.

Ben 7 le puntate da 50 minuti che andranno in onda ogni domenica in seconda serata, la prima è stata trasmessa il 24 novembre, dopo la speciale da 90 minuti del 16.

Un’edizione dove verranno raccontate esperienze accadute in reparti diversi: cardiologia, oncologia, neonatologia, disturbi alimentari, reumatologia, neurologia, nefrologia, terapia intensiva e area rossa del pronto soccorso. Un lavoro capillare nel seguire medici e infermieri che giorno per giorno entrano sempre più a contatto con le famiglie ed i piccolisimi ricoverati. Una sfida quotidiana per poter finalmente raccontare il “lieto fine”.

Nella prima puntata Federica Sciarelli si è dedicata, fra le altre storie, anche a quella di Alex ricoverato nel reparto di oncoematologia.

Alessandro Maria Montresor, detto “il piccolo Alex”, è un bimbo proveniente dall’Inghilterra e per il quale c’è stata una mobilitazione grandissima grazie ad una richiesta di aiuto, per cercare un midollo compatibile, che il papà del piccolo aveva richiesto tramite i social.

Alex è affetto da una malattia genetica rara, HLH, diagnosticata quando non aveva nemmeno un anno e mezzo di vita. L’HLH, colpisce il sistema immunitario e la sola salvezza è data dal trapianto di midollo.

Putroppo nonostante le infinite donazioni nessuna risulta compatibile con il piccolo Alex, non resta che un unico disperato tentativo non poco rischioso: il trapianto di midollo con un genitore che è compatibile solo parzialmente. Il reparto di oncoematologia del Bambino Gesù è l’unico in Europa ad avere esperienza in tal senso, un’esperienza che, fortunatamente, si rivela positiva così da salvare la vita al piccolo Alessandro che dopo un anno di ospedale potrà tornare a Londra con i suoi genitori.

Su Silvana De Dominicis

Vice direttore di La Gazzetta dello Spettacolo, amante degli animali, la natura e la cucina veg. Umiltà e sensibilità sono nel contempo i miei pregi e difetti.

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