Giuliana Vigogna. Foto di Giuseppe D'Anna
Giuliana Vigogna. Foto di Giuseppe D'Anna

Giuliana Vigogna: fondamentale stare bene con sé stessi e aprirsi agli altri

La conosciamo per il ruolo che ricopre nella soap opera di Rai 3, Un Posto al Sole. Lia, questo il nome del suo personaggio, è interpretata dalla dolce e brava Giuliana Vigogna, ad una sua prima, importante, esperienza televisiva.

Un’intervista a cuore aperto basata sul piacere di poter condividere tale longevo set partenopeo e sulle precedenti esperienze vissute, senza disdegnare uno sguardo ai desideri futuri, alla Napoli che tanto ama e a cui deve le sue origini.

Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo, Giuliana Vigogna. Da qualche tempo sei presente nel cast della soap opera di Rai3, Un Posto al Sole, nei panni della dolce quanto misteriosa Lia. Cosa rappresenta, per te, la possibilità di poter far parte di una famiglia televisiva così importante e per di più longeva?

La mia poca esperienza in televisione mi ha comunque regalato la possibilità di poter prendere parte a questa serie così popolare, nota e ben voluta. Sono stata accolta benissimo dall’intero gruppo di lavoro, benché siano persone che lavorano insieme da molti anni. Una situazione ottima che mi ha aiutata nel lavoro, una sinergia molto forte e funzionale al risultato delle scene.

Campana di origine, quanta gioia c’è nel poter lavorare a Napoli, all’ombra del vesuvio?

Sono nata in provincia di Salerno ma i miei vivevano già a Roma, in quel periodo. Napoli è comunque una città che esercita un grande fascino su di me, essendo la città di origine dei miei genitori. A questa città mi legano i tanti ricordi di famiglia, forti emozioni e sensazioni.

Un personaggio ancora da scoprire, la tua Lia Longhi. Cosa puoi anticiparci, nei limiti del possibile?

Lia è partita come un personaggio ambiguo, difficile da comprendere. Un tratto che porterà con sé fino alla fine. Non è chiaro se dice o meno la verità e, soprattutto, il motivo per cui non la dice. Si tratta di un ruolo particolare, si, ma che non ha cattiveria alcuna, benché abbia un passato che oggi la porta a comportarsi in tale maniera. Di certo ha vissuto una vita di sacrifici, molto difficile..

Con quali colleghi di set hai maggiormente legato?

Con tutti quelli con cui ho avuto la fortuna, il piacere, di poter lavorare. Con Riccardo e Nina si è creato sin da subito un bellissimo gioco, specie durante le riprese. Ci sono stati anche momenti di serietà in cui hanno saputo consigliarmi, guidarmi, avendo pochissima esperienza, come dicevo poco prima. Devo dire che ho un ottimo rapporto anche con Patrizio Rispo, con Imma Pirone, Michelangelo Tommaso e Francesco Vitiello con cui ho avuto modo di realizzare molte scene.

Giuliana Vigogna insieme a Francesco Vitiello sul set di Un Posto al Sole. Foto di Giuseppe D'Anna
Giuliana Vigogna insieme a Francesco Vitiello sul set di Un Posto al Sole. Foto di Giuseppe D’Anna

Chi è Giuliana nel quotidiano, a telecamere spente?

Giuliana è una persona molto passionale, che tende a prendere tutto a cuore nella vita. Negli ultimi tempi cerco di mettere a tacere il tutto perché mi rendo conto che mi lascio toccare troppo spesso in ambito personale. Ho, inoltre, una sorta di mania per l’ordine e la pulizia, altra cosa che sto cercando di limitare (ride) ed ho tanta fame di vita, di persone, di vivere la mia famiglia. Sento anche la necessità di starmene per i fatti miei ma vivere gli altri mi regala tanta serenità.

Ti andrebbe di raccontarci di come ha avuto inizio il tuo amore per la recitazione?

Devo grazie a mia madre per questa passione. Al liceo cominciai un corso di canto e, poco dopo, mia madre mi spinse a seguire anche un corso di recitazione. Lei stessa si era addentrata in tale ambito da giovane. Ero timida, troppo, e non pensavo di poter essere adeguata a tale mestiere. Ho poi sostenuto un provino, ai tempi dell’università, sono stata presa ed ho così deciso, a fine studi, di entrare in Accademia. Da lì è partito tutto..

Tanto teatro nel tuo vissuto. Quanta emozione c’è nel calcare le tavole del palcoscenico e nell’incontrare il consenso del pubblico?

Il teatro è parte del mio vissuto, passione vera. Incontrare il pubblico, insieme ai miei colleghi di scena, è qualcosa di davvero forte, entusiasmante. Raccontare storie, emozioni, condividere emozioni, è fondamentale.

Quale ruolo piacerebbe poter portare in scena a Giuliana Vigogna, un domani?

In teatro ho avuto modo di interpretare ruoli bellissimi, di cui vado davvero molto fiera. Non ho ancora avuto modo però di recitare in un testo di Shakespeare e di interpretare Lady Macbeth.

Abbiamo vissuto un periodo pandemico, critico e inaspettato. Quali consapevolezze ha apportato al tuo vissuto?

La consapevolezza che in qualche modo bisogna cercare, per quanto possibile, di fare ciò che ci fa stare davvero bene. La recitazione è partita come passione ed ora è un mestiere. Penso che questo modo di fare debba riflettersi in ogni aspetto della propria vita. Capita di fare cose che non ci va di fare, forse perché comandati da ciò che ci capita e non da ciò che si sceglie. Credo, invece, che ci si debba relazionare diversamente alla vita, cercando di scegliere ciò che davvero ci fa stare bene, aprendoci anche agli altri.

Cosa ti auguri di poter realizzare in futuro Giuliana Vigogna?

Mi auguro di poter continuare a fare il mio lavoro esplorando sempre più possibilità, magari anche al cinema. Sono felice, in questo momento, e spero di poter tenere questa felicità con me ancora per tanto tempo, nonostante le difficoltà del momento.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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