In comune con la sua Alice Pergolesi di Un Posto al Sole, ha l’esuberanza, la solarità, ma Fabiola Balestriere è molto di più.
Da anni veste i panni di un personaggio che da sempre ama, ed è felice, oggi, di poter tornare a vivere insieme ad Alice situazioni legate alla sua stessa età. Un Posto al Sole le ha nuovamente aperto le porte ed è proprio di questo che parleremo, insieme al suo piano B, l’università.
Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo, Fabiola Balestriere. Come stai?
Sto bene, grazie! Erano alcuni anni che non tornavo ad Un Posto al Sole, a “casa”. Mi mancava!
Fai parte del cast di Un Posto al Sole da quando avevi soltanto quattro anni. Come sei approdata alla soap e che ricordo hai del tuo primo giorno di set?
Non ricordo cosa accadde precisamente il mio primo giorno di set. Ricordo semplicemente che prendevo il tutto come un gioco e, allo stesso tempo, come qualcosa di importante ma, più che altro, ho dei ricordi legati a degli aneddoti che mi sono stati raccontati. Era mia mamma a leggere i copioni per me, all’epoca, visto che non sapevo ancora leggere e scrivere a dovere. Per forza di cose, ero portata ad imparare tutto a memoria, e questo mi portava a stoppare i colleghi che tendevo ad “usare” un po’ come gobbo. Mi occorreva che loro mi supportassero con una giusta frase per poter così portare la mia battuta. Proprio l’altro giorno parlavo con l’addetto ai casting che si occupò del mio provino e mi ha ricordato quando, piccolissima, gli dissi” Ehi signore, prendi me!” (ride). Non ricordo quel momento preciso ma, da uragano quale sono sempre stata, sono sicura che sia andata realmente così. Questa vena pazzerella, tra l’altro, mi accomuna tanto ad Alice, sebbene io sia più “tranquilla” rispetto a lei.
Cosa c’è di te in Alice Pergolesi e viceversa?
In comune con Alice ho, come dicevo, l’esuberanza, caratteristica che si intensifica quando faccio cose che mi piacciono, che mi fanno sentire davvero viva. Porto in Rai, quindi, la mia “dose” di energia, come amo dire ai colleghi e a tutti coloro che lavorano sul set. Alice, però, mi ha anche insegnato cosa non dire, cosa tenere lontano da me, insegnandomi a controllare i sentimenti che, solitamente, ti schiacciano. Sappiamo che Alice ha anche vissuto i suoi genitori a metà, separati, con una nonna sempre forte, autoritaria, ed è per questo che Alice è così. Alla fine, però, riesce sempre a riprendere una via retta, lineare da seguire.
Alice, attualmente, vive un ritorno sul set e, al contempo, un primo “amore”. Sappiamo bene che non puoi darci alcuna anticipazione. Ti chiediamo, dunque, quale rapporto ti lega al collega Vladimir Randazzo?
Non posso che parlare bene di Vladimir Randazzo con cui Alice vive un primo rapporto con un “quasi” coetaneo. Vivranno delle belle situazioni, i nostri personaggi, ma non posso dirvi di più, come immaginerete. Certo è che Alice nutre un forte interesse nei suoi riguardi e, da ciò che avete già avuto modo di vedere, lo si intuisce per bene. Vladimir è un collega importante, equilibrato, capace di darmi suggerimenti utili. Spero di essere stata lo stesso per lui, da quattro mesi a questa parte. Fuori dal set si è comunque creato un bel rapporto tra noi e, al di là di cosa accadrà ai nostri personaggi, avremo comunque un ottimo rapporto da continuare a coltivare.
Nel tuo curriculum un film con Anthony Hopkins, “Il Rito”. Che ricordo porti con te da quella esperienza?
Ero davvero piccolissima, ai tempi, e nemmeno mi rendevo conto dell’importanza di poter girare un film con un grande attore come Anthony Hopkins. Era mia mamma, allora, a farmi rendere conto di che mito fosse Hopkins. Da attrice, ad ogni modo, posso dirti che preferirei poter interpretare ruoli forti, intensi, caratterizzati da un vissuto capace di trasmettere sensazioni buone. Potrei far riferimento al ruolo interpretato ne “L’avvocato malinconico”, recentemente. A detta di chi ha avuto modo di seguirmi in tale lavoro, sono riuscita a rendere bene una storia difficile, pesante, riuscendo a bilanciare bene una sinergia legata ad un personaggio forte.
Chi è Fabiola Balestriere nella vita di tutti i giorni?
Fabiola è una ragazza di quasi vent’anni che frequenta il secondo anno di psicologia, a Caserta. Non ho mai voluto abbandonare gli studi. Ho come obiettivo quello di seguire la strada della recitazione ma, al contempo, non voglio abbandonare il mio piano B, continuando a seguire anche la linea della cultura. Vorrei, inoltre, imparare a suonare uno strumento, aprendomi a nuove occasioni. Qualche tempo fa ho avuto il piacere di doppiare un cartone animato, “Yaya e Lennie”, felice di poter apprendere qualcosa di nuovo, che ruoti sempre intorno al mio amato cinema. Se provi amore vero per qualcosa non finirà mai, continuerà per sempre. Sono dell’idea che la vita vada vissuta al meglio perché è unica e sola e merita di essere vissuta, trasmettendo la propria passione, energia, agli altri.
Cosa puoi anticiparci sul futuro artistico di Fabiola Balestriere?
Al momento nel mio futuro vi è soltanto Un Posto al Sole, a cui tengo tantissimo, e a cui sto dedicando anima e corpo da alcuni mesi. Spero di regalarvi emozioni forti con la mia Alice, che vi farà compagnia ancora per un po’ di tempo.