Gea Martire. Foto da Facebook
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Gea Martire: quando il mondo va Sottosopra

Incontriamo oggi Gea Martire, attrice partenopea dall’indiscusso talento, che sta girando con il suo spettacolo “Sottosopra”.

Gea Martire. Foto da Facebook
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Dopo aver lavorato con attori e registi importanti sia in televisione che al teatro, ci racconta i suoi prossimi appuntamenti.

Benvenuta Gea Martire su La Gazzetta dello Spettacolo. La sua carriera l’ha vista recitare sia a teatro che in TV. Dove si sente più a suo agio?

Grazie a voi. Mi sento a mio agio dove recitare è un momento creativo, straordinario, al di fuori di schemi, cliché e sterili riproposizioni di standard espressivi

Nel weekend sarà in scena con “Sottosopra” al Teatro Oberon. Cosa ci racconta di questo “mondo sottosopra”?

A volte il mondo smette di girare e s’inceppa, inciampa, finisce sottosopra. Quante volte è accaduto nella storia? E così nell’anno 2020. In questo testo che ha per titolo, appunto, Sottosopra, il ribaltamento giunge alle estreme conseguenze: è l’universo intero a capovolgersi e i Santi si ritrovano sulla terra nel tentativo di capacitare gli umani che arraffare non può essere la loro occupazione preferita. Ma accade l’impensabile: una volta toccata terra, i Santi si umanizzano, si incattiviscono, diventano avidi e prepotenti! Gli eventi assurdi di questo periodo di rivoluzione planetaria datato marzo 2020 ce li racconta nel suo diario Antonietta Formisano, donna del popolo napoletano. La parola si fa musica e sfida la musica, dal vivo, a farsi parola.

La scelta di una location così intima come l’Oberon, la fa sentire più a contatto con il pubblico?

Mi fa sentire a contatto con persone che hanno passione per il teatro: Adriano e Maurizio Fiorillo investono, rischiano, danno vita a uno spazio dove il pubblico può riscoprire la dimensione di un Teatro artigianale e non industriale.

Cosa significa per lei “teatro”?

Atto civile, movimento di pensiero, comunicazione, divertimento, ampliamento di spazi mentali.

Secondo lei sarà possibile riportare le persone ad una normalità nei confronti dello spettacolo dal vivo?

Bisogna riconquistare innanzitutto l’attenzione del pubblico, distratto da schermi e display, piattaforme, calcio e intrattenimento. La pandemia è stata un’ulteriore spinta ad allontanarsi ma lo sguardo era già rivolto altrove. In altri Paesi, nonostante la pandemia, la gente affolla i teatri

Cosa sta preparando per il futuro?

Sarò in scena al teatro Argentina di Roma con la Metamorfosi di Kafka regia di Giorgio Barberio Corsetti, poi riprenderò un mio monologo “Il motore di Roselena al teatro Sannazaro di Napoli.

Su Francesco Russo

Francesco Russo, giornalista e direttore del quotidiano "La Gazzetta dello Spettacolo", comunicatore digitale ed ufficio stampa di eventi e VIP.

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