Un mix esplosivo di emozioni arriveranno sul palco del Castel Sant’Elmo a partire dal 15 luglio grazie a Stelle a metà, il musical scritto e diretto da Alessandro Siani, interpretato da voce di Sal Da Vinci, autore anche delle musiche, con le coreografie originali di Luca Tommassini e prodotto da Tunnel Cabaret. Una storia di periferia che arriva in uno dei posti più incantevoli della città, uno spaccato sempre più realistico di una Napoli difficile da raccontare.
Lo show, che ha letteralmente sbancato i botteghini con le vendite dei suoi spettacoli invernali nei teatri di Salerno, Napoli e Avellino e calcato già il prestigioso palcoscenico del Teatro Brancaccio di Roma, è ambientato in un piccolo centro dell’area vesuviana dove Nicola Avetrana detto Nick (il personaggio interpretato da Sal Da Vinci), ex cantante di successo, ha fondato la sua Star Academy, scuola di musica per giovani talenti. Le difficoltà sono molte, ma la passione, l’impegno e la volontà di salvare quei ragazzi da un destino fatto di strada ed emarginazione, spingono Nick a lottare con tutte le forze per tenere in piedi la sua scuola.
Una commedia musicale nuova dove si ride, si canta, si soffre per amore e ci si emoziona con la voce di Sal da Vinci e la poesia dei testi dei brani tutti scritti dall’attore Alessandro Siani, ma si ha anche la possibilità di ammirare attraverso delle immagini le bellezze storico-artistiche della città.
“Lo spettacolo Stelle a metà – spiega Alessandro Siani – nasce dall’esigenza di raccontare tutti quei talenti che non vanno in tv e che non avendo questa straordinaria vetrina, risultano invisibili”.
Il musical nasce da un’idea proprio di Siani che dirige i ragazzi del cast – non professionisti e alla prima esperienza artistica – (nel cast anche Pasquale Palma, comico della trasmissione di Rai 2 Made in Sud), affidando loro l’interpretazione dei testi delle canzoni. Gli allestimenti e le coreografie sono a cura di Luca Tommassini, direttore artistico di X Factor e apprezzato per le sue sorprendenti scenografie e per la modernità delle sue coreografie.