Ritroviamo Angela Bertamino, brava e giovane attrice napoletana, alle prese con un nuovo spettacolo teatrale, “La compagnia del sonno”, per la regia di Armando Pugliese.
Una commedia legata al sogno, caratterizzata da una compagnia di bravi attori, a partire da Nando Paone, che ha rallegrato il pubblico napoletano. Presto lo spettacolo toccherà la Sicilia e Angela è pronta a parlarcene..
Ben ritrovata su La Gazzetta dello Spettacolo, Angela Bertamino. Come procede il tuo vissuto?
Sto attraversando un periodo pieno di impegni, legato ad un nuovo spettacolo, “La compagnia del sonno”, che ha avuto il suo esordio a Napoli, al Teatro San Ferdinando. Un periodo felice, appagante.
“La compagnia del sonno”, per l’appunto, ti vede nuovamente protagonista in teatro, dopo il debutto al San Ferdinando di Napoli. Che esperienza rappresenta per te e cosa puoi anticiparci, nei limiti del possibile, a riguardo?
Il testo è di Roberto Alajmo, uno scrittore palermitano, e la regia è di Armando Pugliese. La trama parla di sogni e, difatti, utilizziamo un linguaggio affine, distanziandoci dal solito testo classico. La nostra compagnia mette in scena, per l’appunto, sogni ed affrontiamo le stesse problematiche che si affrontano nel reale, legate a difficoltà di salari, sindacali e quanto di simile. Il tutto felicemente capitanati dal bravissimo Nando Paone.
Al tuo fianco vi sono, appunto, Nando Paone, Gigio Morra, Claudio Zappalà e Stefania Blandeburgo. Come affronti la vita itinerante insieme ai tuoi compagni di avventura e quanta unione vi è nel condividere una stessa passione?
Abbiamo fatto gruppo sin da subito e di questo ne sono felice, anche perché in scena tutto ciò si nota. L’energia è forte, è tanta, anche post spettacolo, quando ci ritroviamo anche a cena insieme.
Quanta emozione c’è nel ritrovare, ancora una volta, il pubblico in sala, i loro sguardi, la loro voglia di poter vivere di arte?
L’emozione è tanta! Il teatro è stato sempre pieno, fatta eccezione per la partita legata al Napoli, e di quel pubblico gremito, in sala, ne siamo stati davvero felici. Una commedia esilarante che porta il pubblico a ridere di gusto insieme a noi. Durante l’ultima replica, poi, abbiamo vissuto applausi a scena piena. Nulla di più bello!
Napoli ti ha regalato i natali e, ancora oggi, funge da base al tuo vissuto. Quanto devi a questa città, alla famiglia che ti ha sempre sostenuta, al percorso compiuto sino ad oggi?
Napoli mi richiama a sé tutte le volte in cui tento di allontanarmi e, di questo, ne sono felice. I miei genitori volevano altro per me ma, senza alcun problema, hanno assecondato i miei sogni. Sono rientrata a Napoli dopo dodici anni trascorsi in Veneto e, insieme a me, hanno affrontato tutti i sacrifici possibili, le problematiche del caso, specie durante la gavetta. Non che ora non sia in un periodo di gavetta. Per me è gavetta ancora oggi (ride). Vederli alla prima, a fine spettacolo, emozionati, mi ha resa ancora più felice, appagata.
Napoli, non molto tempo fa, ti ha regalato anche la possibilità di vivere per qualche tempo il set della soap più longeva che abbiamo in Italia, Un Posto al Sole. Che ricordo hai di quella esperienza e di quelli che sono stati i tuoi colleghi di set?
Sono molto legata ai miei colleghi di set, al ricordo di quella esperienza. Alcuni sono anche venuti a trovarmi a teatro. Ho vissuto sempre esperienze molto piacevoli e, per questo, mi ritengo abbastanza fortunata. Michelangelo Tommaso, Riccardo Polizzy Carbonelli, Miriam Candurro, sono persone meravigliose, che ricordo con il sorriso. Il mio personaggio, ad ogni modo, continua a lavorare per la ditta Ferri, dunque chissà che un domani.. il punto di domanda resta.
Angela Bertamino, cosa puoi anticiparci sul tuo futuro artistico e, al contempo, cosa ti auguri di poter realizzare?
Ci sono dei progetti in vista ma, al momento, non posso anticipare altro a riguardo. Intanto, durante le prossime settimane sarò in scena a Palermo, al Teatro Biondo. Ho compiuto un lavoro sul personaggio molto intenso che mi ha permesso di entrare in pieno nella sua psicologia, nel suo essere chiacchierona, nonostante i tempi comici.