Al Teatro Mercadante di Napoli, successo per lo spettacolo Cyrano De Bergerac di Edmond Rostand del 1897, con la regia di Arturo Cirillo che firma anche l’adattamento.
Prodotto dal Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Marche Teatro, Teatro Nazionale di Genova, Emilia Romagna Teatro Fondazione – Teatro Nazionale, lo spettacolo è interpretato dallo stesso Arturo Cirillo che veste i panni di Cyrano De Bergerac mentre a ricoprire più ruoli ci sono altri straordinari artisti quali: Francesco Petruzzelli, Giulia Trippetta, Rosario Giglio, Valentina Picello, Giacomo Vigentini.
Le scene suggestive ed originali sono di Dario Gessati, i costumi sfavillanti e luminosi di Gianluca Falaschi, le luci di Paolo Manti e la musica originale e rielaborazioni di Federico Odling.
Uno spettacolo divertente e malinconico dove non manca nulla: atmosfere emozionanti, commozione, canzoni allegre ma anche delicate e suggestive intonate da voci deliziose e appassionate fino ad arrivare anche al contatto con il pubblico in sala, il tutto condito dal grande talento di Arturo Cirillo affiancato da un cast di bravissimi artisti.
Le dichiarazioni
Di seguito alcune dichiarazioni di Arturo Cirillo su Cyrano De Bergerac: “Andare con il ricordo ad un musical da me visto da ragazzino a Napoli, nell’ancora esistente Teatro Politeama, è stato il primo moto di questo nostro nuovo spettacolo. Il musical in questione era il “Cyrano” tratto dalla celeberrima commedia di Rostand, a sua volta ispirata ad un personaggio storicamente vissuto, coetaneo del mio amato Molière. Riandare con la memoria a quella esperienza di giovane spettatore è per me risentire, forte come allora, l’attrazione per il teatro, la commozione per una storia d’amore impossibile e quindi fallimentare, ma non per questo meno presente, grazie proprio alla finzione della scena. Lo spettacolo che almeno trentacinque anni dopo porto in scena non è ovviamente la riproposizione di quel musical (con le musiche di Domenico Modugno) ma una continua contaminazione della vicenda di Cyrano di Bergerac, accentuandone più il lato poetico e visionario e meno quello di uomo di spada ed eroe della retorica, con delle rielaborazioni di quelle musiche, ma anche con elaborazioni di altre musiche, da Èdith Piaf a Fiorenzo Carpi. Un teatro canzone, o un modo per raccontare comunque la famosa e triste vicenda d’amore tra Cyrano, Rossana e Cristiano attraverso non solo le parole ma anche le note, che a volte fanno ancora di più smuovere i cuori, e riportarmi a quella vocazione teatrale, che è nata anche grazie al dramma musicale di un uomo che si considerava brutto e non degno d’essere amato. Un uomo, o un personaggio, in fondo salvato dal teatro, ora che il teatro ha più che mai bisogno di essere salvato“.