Magenta9. Foto di Nino Saetti
Magenta9. Foto di Nino Saetti

Magenta#9 presenta il quarto singolo “Questo sono io” 

Alessio “Amos” Amorati, Fausto De Bellis, Amedeo Mongiorgi, Raffaele “Raffa” Marchesini, Michele Cavalca sono i Magenta#9, una band talentuosa e dinamica.

Il gruppo si consolida sempre di più attraverso la scrittura di brani inediti e la rivisitazione di canzoni celebri del repertorio della musica italiana. Magenta#9 realizza così un rock energico e ruvido, ma al tempo stesso melodico. 

Benvenuti Magenta#9 su La Gazzetta dello Spettacolo. Come nasce il vostro nuovo brano “Questo sono io”?

Questo sono io è un pezzo molto intimo che racconta il rapporto di coppia tra due persone che si amano molto e che hanno deciso di passare tutta la vita insieme, sempre rispettandosi e supportandosi a vicenda. Il brano è nato in sala prove dalle voci e dalle chitarre di Amos e di Amedeo, poi è stato arrangiato assieme a tutta la band ed infine è stato consegnato al produttore Marco Barusso che lo ha reso una ballata immortale, pregna di significato ed emozione esaltandone la dimensione onirica.

Quale messaggio sperate che arrivi alle persone che ascolteranno il vostro brano?

La vita in due è meno faticosa ma non per questo semplice e l’importante è che alla base di un rapporto ci sia sempre la sincerità, il supporto reciproco e la voglia di stare bene assieme, andando a stemperare anche delle situazioni critiche, con il sorriso e donando l’amore e la gioia. La violenza genera soltanto altra violenza e quindi è la strada sbagliata da percorrere.

Quanto é stato importante presentare al pubblico il vostro primo album Ceffi della Bolognina?

Molto, siamo riusciti a presentare il nostro primo album a Bologna al Teatro Dehon lo scorso 2 Ottobre. Un Teatro vicinissimo alla Bolognina, il nostro quartiere, luogo di grande significato e prestigio per tutti gli artisti felsinei. Un vero onore per noi essere stati invitati ed aver potuto calcare quel palco. Per l’occasione, avevamo stampato 100 copie in CD numerate a mano andate esaurite la sera stessa, contenevano anche la cover de “Il cielo in una stanza” di Gino Paoli, per noi il primo vero rocker italiano.

Come è nato il vostro gruppo e cosa vi lega così tanto?

È nato dall’esigenza di cantare, suonare e stare bene assieme qui proprio in via Magenta 9 dove ho abitato per lungo tempo e lavoro anche adesso. Siamo una band unita perché stiamo bene assieme e siamo ragazzi semplici, prendiamo quello che viene sempre con il sorriso. La nostra mente ha il grande potere di trasformare anche una cosa brutta in una bella se vogliamo e per noi è così. Il quartiere è sempre stato descritto come un posto “pericoloso” e frequentato da “brutta gente” (ceffi in bolognese), per questo vogliamo sdrammatizzare e riportare a vedere anche il lato positivo e bello della stesa situazione, l’altro lato della medaglia!

Che progetti avete per il futuro dei Magenta#9? 

Un bel tour in acustico per questo inverno e poi via in elettrico appena torna la bella stagione, magari suonando all’aria aperto assieme a grandi artisti italiani! Qualche nuovo singolo con delle belle collaborazioni e nuovi video! Insomma non ci faremmo mancare nulla e speriamo che qualcuno prima o poi ci porti anche a Sanremo da Amadeus.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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