Monica Sarnelli
Monica Sarnelli

Monica Sarnelli e i suoi 30 anni live

Una voce bellissima, una persona umile e attenta, Monica Sarnelli, che ogni sera, grazie ad Un Posto al Sole e da ben ventisei anni, entra nelle case degli italiani, e non solo. Un viaggio nella sua musica, nel suo percorso iniziale, in questa nostra intervista, sino a parlare del suo futuro tour, del grande amore che la lega alla famiglia.

Bentornata su La Gazzetta dello Spettacolo, Monica Sarnelli. Come stai?

Benissimo! Finalmente ho ripreso ad esibirmi dal vivo, dopo la pandemia da Covid-19. Un mini tour, per me, in cui festeggio trent’anni di carriera live da solista. Il mio primo contratto arrivò nel 1981 ed oggi, felicemente, festeggio questo grande ed importante traguardo.

Chi è Monica Sarnelli e come ha avuto vita questa tua grande passione per il canto?

Tutto ebbe inizio nel 1981, l’anno in cui ottenni il mio primo contratto discografico. Tanta gavetta nel mio percorso con Gigi D’Alessio, Loredana Bertè, Little Tony e molti altri artisti. Nel 1992 ho poi deciso di volermi esibire da solista realizzando un album di cover. Tante esperienze live e prime registrazioni, per poi approdare ad “Un Posto al Sole”, cantandone la sigla, sin dalla prima puntata. Proprio quest’anno, a tal proposito, ho festeggiato con mia figlia, Francesca Andreano, realizzando una sigla mia, personale, per i venticinque anni della soap opera. Nel mio percorso artistico vi è talmente tanta musica, tanto vissuto, da dimenticarne la metà, credimi.

Napoletana di nascita, quanta Napoli c’è nelle tue canzoni oltre che nelle tue vene?

Napoli mi ha sempre premiata ed è la città che amo e in cui sono nata. Ho realizzato così tante collaborazioni in questi anni, specie se guardiamo a “Lazzari felici”, un cofanetto contenente delle bellissime canzoni d’amore, di vario genere, che includono anche le musiche di Pino Daniele, di James Senese e molti altri. Tanti omaggi, tanta buona musica, compresi i classici di sempre, da “Lazzarella” ad Aurelio Fierro e così via. Ne dimentico la metà.

C’è qualcosa, ad oggi, che non sei ancora riuscita a realizzare?

Il mio sogno era quello di poter realizzare un vero e proprio album di inediti. Ho da poco chiuso un contratto con la Zeus e, attualmente, sono in studio di registrazione con Gianni Fiorellino che mi aiuta ad incidere i miei nuovi pezzi e produce il mio nuovo lavoro discografico. Posso dire, dunque, di esserci quasi riuscita.

Ogni sera entri nelle case degli italiani, e non solo, con la tua voce. La sigla di “Un Posto al Sole” è da anni un marchio importante nel tuo percorso artistico. Come ebbe vita il tutto?

Mi contattò Antonio Annona in persona, autore della sigla di Un Posto al Sole, e mi chiese di cantarla affinché potesse diventare la colonna sonora di questo nuovo progetto targato Rai3. Ero, nel mio piccolo, già affermata nell’ambiente musicale e, proprio per questo, Annona mi notò e mi scelse. Si trattò di un piacere immenso, un vero e proprio onore per me.

“Fortuna” è il titolo del singolo in cui duetti insieme a Luis Navarro. Cosa puoi dirci a riguardo?

Ricevo spesso proposte musicali, di collaborazioni, da parte di molti artisti. Ho incontrato Luis ad un festival, anni fa. Devo ammettere che il suo cantare mi piacque particolarmente. Ne è scaturita una bella collaborazione, un ottimo singolo.

Nel 1994 sei stata protagonista della trasmissione “Ritmi Urbani”. Che ricordo hai di quel periodo?

Ha rappresentato un’esperienza bellissima che mi ha dato modo di vedermi nelle vesti di presentatrice d’assalto. La soddisfazione fu tanta, in quel periodo. Non avrei mai pensato di poter intervistare personaggi importanti come Pippo Baudo, Loredana Bertè, Alex Baroni, Giorgia e tantissimi altri. Mi ha divertito, ai tempi, mi ha regalato tanta soddisfazione e felicità.

Il duetto dei sogni di Monica Sarnelli?

Mi è mancata la possibilità di poter realizzare un duetto con il grande Pino Daniele. Vive dentro di me, da sempre, e sono felice di poter dire di essere stata tra le prime a poter riportare in scena le sue canzoni, incidendole, rendendole mie.

“30 anni live” 1992-2022, questo il titolo del tuo nuovo tour. Ti andrebbe di parlarcene?

La mia Napoli a colori riparte, prende nuovamente vita. Porterò la mia musica, a seconda delle zone, in giro, affidandole un colore per ogni situazione. La Napoli nera è quella di James Senese, Franco Del Prete e tanti altri. La Napoli rossa è, invece, quella di Peppino Di Capri (un vero maestro per me), di Nino D’Angelo e così via. Un tour che prosegue, che vi consiglio di seguire.

Chi è Monica nella vita di tutti i giorni?

Sono una donna positiva, appassionata di musica, così come lo è mia figlia, che sarà con me sul palco, ospite per alcuni brani. Stesso discorso per mio figlio, appassionato di chitarra. Sono felice perché ho avuto la fortuna di fare della mia passione il mio lavoro. Non potevo chiedere di meglio.

Quali consigli senti di dare a tutti coloro che pensano di voler intraprendere il tuo stesso mestiere?

Lo stesso consiglio dato a mia figlia: se si ha la giusta passione ben venga, altrimenti non ha senso sprecare energie. Potrebbe sembrare un mestiere facile, ma non è così. Occorre tanto impegno, tanta dedizione ed amore. In particolar modo, oggi, occorre avere tanta convinzione.

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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