Manuela Villa. Foto di Gianfranco Chirichilli
Manuela Villa. Foto di Gianfranco Chirichilli

Manuela Villa contro il silenzio di violenze

Con un nuovo singolo dal nome “Se fossi un uomo”, torna il 15 gennaio Manuela Villa, con questo brano prodotto da Kicco Music e distribuito da Believedigital. Un testo forte senza veli dove le paure si fanno da parte scritto da Manuela Villa, mixato da Ivo Parlati con gli arrangiamenti di Enzino Borghesi.

Manuela Villa. Foto di Gianfranco Chirichilli
Manuela Villa. Foto di Gianfranco Chirichilli

Se fossi un uomo è un messaggio indirizzato agli uomini ma anche alle donne. Agli uomini per far capire quanto poco basta per essere grandi ai nostri occhi, alle donne per ribadire che non bisogna restare in silenzio di fronte a qualsiasi tipo di violenza fosse anche solo quella verbale. Nessuno ha il diritto di annullare l’altro ed ognuno di noi deve combattere fino all’ultimo respiro per la propria libertà e per quella degli altri.

Siamo circondati da storie piene di violenza, maltrattamenti e morte. Basta! Abbiamo il dovere di Indignarci sempre perché il “tanto a me non capita” può capitare. Facciamo dunque in modo che tutto questo non diventi giorno dopo giorno una squallida consuetudine.

Il video, diretto da Claudia Gatti, è stato girato a Nettuno, il protagonista è l’attore Giorgio Vettori, mentre il brano è stato registrato alla Rav Oro di Formello Accademia Bottega del Suono di Marcello Cirillo.

Manuela Villa
Fonte Wikipedia

Pseudonimo di Manuela Maria Garofalo Pica (Roma, 7 febbraio 1966), è una cantante e scrittrice italiana.

In merito alla storia legata a Claudio Villa, conosce suo padre all’età di quindici anni: però il cantante, che nel frattempo si è risposato e ha avuto altre due figlie, rifiuta il riconoscimento legale, che Manuela richiederà insieme col fratello Claudio Junior (di quattro anni più grande) negli anni Ottanta, ancora minorenne; la causa, che si protrarrà per 21 anni, nonostante la prova del DNA, vedrà la sentenza definitiva solo nel 2004, con la pronuncia della Corte di Cassazione circa la declaratoria giudiziale di paternità del “Reuccio”, che consente ad entrambi di aggiungere al cognome della madre quello vero del padre, cioè Pica.

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