Fortunato Cerlino - Se vuoi vivere felice
Fortunato Cerlino - Se vuoi vivere felice

Fortunato Cerlino, l’esordio da scrittore


Nella testa di un ragazzino cresciuto in mezzo alla strada, fra inseguimenti sul Califfone e sparatorie in pieno giorno, ogni cosa può diventare magica. Anche i dieci scudetti del Napoli vinti in solitaria palleggiando nel cortile. Anche la lotta fra San Giorgio e il drago sul muro della chiesa.

Se vuoi vivere felice (Giulio Einaudi editore) è la storia di un bambino salvato dalla fantasia. È l’altra faccia di Gomorra: la vita in luce, quella che spunta inaspettata e nuova come un germoglio in mezzo all’asfalto.

Fortunato Cerlino - Se vuoi vivere felice
Fortunato Cerlino – Se vuoi vivere felice

Siamo a Pianura, periferia di Napoli, negli anni Ottanta. Chi ci abita lo chiama il Far West. Fortunato ha dieci anni, una fame incontenibile – di cibo, di storie e d’amore – e un’immaginazione sfrenata. In famiglia lo chiamano ’o strologo, quello che sa le cose. Da grande vorrebbe fare il cantante neomelodico. Ma anche l’attore. Pure l’astronauta non sarebbe male. Oppure può raccogliere da terra la Smith & Wesson 357 Magnum di Patrizio, ’o figlio do Bulldog, e mettersi a sparare come tanti altri. Vive in due stanze con i genitori, i tre fratelli e la nonna, arrivata all’improvviso dopo che un sasso enorme è precipitato sul tetto di casa sua – così dicono i grandi – minacciando di sfondarle il soffitto. Quello che pochi sanno è che Fortunato ha un sogno più grande di lui, qualcosa che lo tiene sveglio la notte. Andare lontano, schizzare via. Perché la vita corre, e va acchiappata.

Fortunato sa bene che a Pianura, anche se sei un bambino, devi saper vivere ed il saper vivere di Fortunato, il suo rifugio, è dato da un semplice quaderno di carta sul quale racconta la sua quotidianità e quella della sua famiglia: la mamma è casalinga e crea degli squisiti manicaretti (seguendo i consigli culinari delle tv locali), nonostante usi i pochi ingredienti che si può concedere. I soldi non bastano mai (e la fame è tanta), così come la spesa al centro commerciale, risultato di calcoli matematici nei quali non sono contemplati “sfizi”, anche perchè non è semplice far quadrare il bilancio considerando che il papà ha perso il posto di lavoro da operaio-gruista che lo rendeva soddisfatto.

La fantasia di un bambino può permettergli di creare un castello in un luogo fatto di nulla, e persino una branda dismessa in una casa bruciata da ignoti può diventare il rifugio perfetto dove sognare un avvenire in cui “morire quadrato”…

Fortunato Cerlino è un artista a 360° e può vantare di un copioso curriculm teatrale, cinematografico e televisivo. Per il teatro si ricorda, fra i tanti, Se non ci sono altre domande (2011) con la regia di Paolo Virzì. Dal 1990 inizia anche a scrivere e curare la regia di numerosi spettacoli, tra cui Potevo far fuori la Merkel… e Edipo a Terzigno.

La televisione lo vedrà presente in Francesca e Nunziata (regia Lina Wertmüller), La squadra ( serie poliziesca di grandissimo successo) e Mogli a pezzi ( regia Alessandro Benvenuti). L’ascesa continua prendendo parte a Distretto di polizia 9, R.I.S. Roma – Delitti imperfetti e Distretto di polizia 10.

Nel 2014 la serie evento su Sky, Gomorra, lo vedrà nelle vesti di Don Pietro Savastano conclamandone il totale successo. Seguiranno molte altre partecipazioni e presenze: guest star nella sit-com Rai Il candidato, seguirà Hannibal ed anche l’importante progetto internazionale I medici per la regia di Sergio Mimica-Gezzan. Sarà anche un bravissimo Don Alfonso in Romolo+Giuly: la guerra mondiale italiana oltre ad essere stato molto apprezzato nel ruolo di Mario Muzo in Nero a metà ed in quello intenso di Marco Jamonte, misterioso vicequestore, nella fiction La porta rossa seconda stagione.

Il cinema lo vede protagonista in molteplici progetti, tra cui Fortapàsc di Marco Risi, Inferno per la regia di Ron Howard, Senza fiato, Socialmente pericolosi, Falchi e molti altri.

Fortunato Cerlino è un artista incredibilmente versatile e completo, che si è fatto largo nel cuore degli italiani ( e non solo) con umiltà, studio, bravura, tanta passione e talento.

Con Se vuoi vivere felice, il suo romanzo d’esordio, Fortunato Cerlino ha dimostrato l’ennesima dote…quella della narrativa, del racconto, la sua necessità di esplodere nel voler coinvolgere il pubblico nei suoi pensieri, nella sua vita. Un libro autobiografico vitale, energico in cui sottolinea vari aspetti tra cui quello che i sogni possono trasformare il quotidiano, possono essere un’ancora di salvataggio ed indicare la strada giusta da seguire… Perché la vita corre, e va acchiappata.

Su Silvana De Dominicis

Vice direttore di La Gazzetta dello Spettacolo, amante degli animali, la natura e la cucina veg. Umiltà e sensibilità sono nel contempo i miei pregi e difetti.

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