Esce il 30 maggio il romanzo L’amore migliora la vita, scritto dal drammaturgo, regista e narratore Angelo Longoni. Pubblicato dalla casa editrice Giunti, L’amore migliora la vita vuole raccontare i sentimenti con profondità e verità.
Spesso le scelte legate alla nostra vita affettiva diventano spesso causa di meschinità e incomprensioni generate dall’ottusità di coloro che, attribuendo alle proprie convinzioni una verità assoluta, si oppongono alla molteplice vastità di idee e prerogative dell’essere umano.
”L’amore migliora la vita” descrive e racconta quella necessità e quel bisogno di comprendere se stessi e le persone che più dovremmo amare.
“Quello che si dice sull’amore è vero, l’amore migliora la vita, anche quando è un amore imperfetto. Del resto che altro può essere l’amore, visto che ognuno è imperfetto a proprio modo?”, scrive così Angelo Longoni nel suo libro perchè questo è un romanzo che racconta le miserie quotidiane che ognuno vive, le imperfezioni umane delle persone che ci circondano e che inevitabilmente amiamo.
Al centro del romanzo, troviamo due coppie di genitori si ritrovano per discutere di un problema che riguarda i propri figli maschi appena divenuti maggiorenni. All’inizio della conversazione, i quattro genitori appaiono molto civili e dimostrano di avere a cuore solo il bene dei propri ragazzi ma, quando si inizia a discutere della loro omosessualità e della loro volontà di vivere apertamente quel loro amore, le cose si complicano.
In un attimo, quelle madri e quei padri mostrano e portano in luce tutta la loro fragilità morale. In ognuno di loro troviamo difetti e imperfezioni: diventano violenti, paurosi, meschini. Basta improvvisamente poco per far emergere anche le loro difficoltà di coppia e le loro frustrazioni. Sono tutti inadeguati ad affrontare seriamente il proprio ruolo di genitori.
Ma se questi adulti si comportano male e diventano un mare in tempesta, anche i giovani figli non risparmiano difetti e imperfezioni. Quando i genitori sono a cena, i due ragazzi vivono una situazione nella quale l’aggressività verbale dei loro coetanei diventa una vera e propria violenza fisica. Picchiare un omosessuale, uno straniero o un diverso non è così tanto diverso dal parlarne con parole di disprezzo e di derisione. Come contraltare della comicità che ridicolizza i genitori, la storia dei due giovani è carica di pericolo. Un innocuo diverbio su un campo sportivo si trasforma in un’azione violenta che ha come sfondo l’omofobia. Tutto ciò riporterà le famiglie a guardarsi dentro, per poi riconsiderare ogni aspetto della loro vita e del loro amore.