Gli alunni dell’Istituto Comprensivo Galluzzo di Firenze grazie a Cinedecameron rivisitano, in un inedito cortometraggio, un classico della letteratura italiana con l’obiettivo di analizzare la società di oggi. In questo modo potranno approfondire tematiche quali: il ruolo della donna, la parità di genere e il contrasto al bullismo, per essere giovani cittadini digitali consapevoli.
Al via Cinedecameron – Esperienze cinemediali per giovani cittadini digitali, un progetto dell’Istituto Comprensivo Galluzzo (Firenze), rivolto agli alunni della scuola secondaria di I grado, mirato alla conoscenza del linguaggio e dei mestieri del cinema, con attività laboratoriali guidate da esperti e seminari capaci di stimolare la comprensione del presente.
“Fra gli obiettivi di Cinedecameron – spiega la preside dell’Istituto, Maria Teresa Frassetti – educare i ragazzi al linguaggio cinematografico coinvolgendoli in un’esperienza attiva di realizzazione di un prodotto audiovisivo che abbia come riferimento il Decameron del Boccaccio, ma lo reinterpreti attraverso la loro esperienza e quotidianità. Cinema dunque come strumento di lettura e riflessione critica nell’ottica di formare giovani cittadini digitali consapevoli”.
Il progetto, realizzato nell’ambito del Piano Nazionale Cinema per la Scuola, promosso dal Ministero della Cultura e dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, ha ottenuto un finanziamento importante da parte dei due Ministeri sul bando “Il linguaggio cinematografico e audiovisivo come oggetto di strumento e formazione” destinato alle istituzioni scolastiche e si avvarrà della collaborazione di ECHIVISIVI, nota produzione cinematografica toscana guidata da Samuele Rossi e Giuseppe Cassaro operante nel settore da oltre 10 anni, e dell’esperto formatore di educazione visiva a scuola Lorenzo Bagnatori. Responsabile scientifico del progetto la prof.ssa Paola Fisoni.
Cinedecameron si svolgerà da gennaio a maggio 2023 e coinvolgerà due classi della scuola secondaria, II A e II D, impegnate nella realizzazione del cortometraggio, ma sarà aperto anche alle altre classi attraverso una serie di seminari condotti da esperti che andranno ad approfondire tematiche di educazione civica, quali inclusione per le classi prime, contrasto al bullismo per le classi seconde e parità di genere per le classi terze.
Dopo una prima fase di introduzione all’audiovisivo, i ragazzi si cimenteranno nella scrittura della sceneggiatura per poi dedicarsi alla lavorazione (set) e alla post-produzione. Il lavoro di adattamento potrà servire a elaborare il periodo recente della pandemia, unendo un classico della letteratura a modalità e approcci contemporanei, stimolando al contempo l’interesse per il testo e la lettura.
Quattro incontri del progetto si svolgeranno presso il Cinema Teatro Everest del Galluzzo nell’ottica di riportare gli studenti a riscoprire il Cinema nel suo contesto più classico.
Maria Teresa Frassetti, benvenuta sul quotidiano “La Gazzetta dello Spettacolo”. Ci parli, cortesemente, di come nasce questo progetto e la decisione di aderire a questo genere di iniziativa.
L’iniziativa di aderire al “Piano Cinema per la scuola” parte da un piano di formazione del Ministero rivolto ai docenti che prevedeva, lo scorso anno, la presenza di operatori audiovisivi con esperienza nelle scuole. Successivamente le scuole sono state appunto invitate a partecipare al bando nazionale. La professoressa Paola Fisoni, che cura la gestione del progetto, aveva inoltre già un percorso di studi in ambito cinematografico. Il primo movente della scelta rimane comunque il valore educativo del cinema, che è trasversale a tutte le materie e ha una ricaduta interdisciplinare, nonché l’entusiasmo didattico che un’esperienza di tipo pratico suscita negli alunni.
I ragazzi coinvolti, frequentano la scuola secondaria di primo grado: come si sono preparati ad interpretare, in chiave moderna, quest’opera?
Gli alunni, dato che il progetto è in fieri, stanno seguendo in primis un percorso formativo di alfabetizzazione audio-visiva con gli operatori della società di produzione “Echivisivi” , seguirà una seconda fase di adattamento cinematografico del celebre testo letterario trecentesco ed una terza di lavorazione diretta sul set, di messa in scena e post-produzione. L’evento finale sarà la proiezione del cortometraggio realizzato nella Sala Cinema Everest del Galluzzo.
Perchè, secondo Lei, cinema e scuola possono unirsi ed ottenere dei risultati, oltre che artistici, anche educativi?
Il linguaggio audiovisivo è proprio dei nativi digitali e fornisce importanti strumenti per interpretare e leggere la realtà circostante. Le insegnanti che coordinano le due classi nel progetto, la prof.ssa Fisoni e la prof.ssa Martina Palli, cercheranno anche di far rientrare il progetto nell’idea generale di “educazione al bello”, evidenziando le connessioni con il percorso di studi in più materie. In un mondo sempre più iperconnesso usare gli strumenti tecnologici per educare all’arte e alla letteratura attraverso il cinema rappresenta la carta educativa vincente.