Sandra di Meo. Foto da Facebook
Sandra di Meo. Foto da Facebook.

L’esperto risponde: Sandra Di Meo

Sandra Di Meo, è l’ospite di oggi della nostra rubrica “L’esperto risponde”. Voce  nota ed amata di Radio Punto Zero e non solo, è anche una brillante insegnante di dizione che aiuta a modulare e perfezionare uno degli strumenti più belli al mondo, ovvero la nostra voce …

Sandra di Meo. Foto da Facebook
Sandra di Meo. Foto da Facebook.

Sandra Di Meo benvenuta, vuoi spiegare ai lettori in cosa consiste lo studio della dizione?

Grazie a voi per avermi ospitata. La dizione è a tutti gli effetti una “materia” che potrebbe essere insegnata a scuola.

Chi studia dizione segue una serie di lezioni che a me piace siano teoriche solo per lo stretto necessario e pratiche moltissimo. La parte esperienziale, laboratoriale, ci permette di capire e toccare qualcosa che, volendo, può restare con  noi per sempre.

Nello specifico la dizione a cosa serve?

Tecnicamente ci permette di conoscere la corretta pronuncia italiana di ogni parola e di farci comprendere.

Ma l’aspetto secondo me più interessante dello studio della dizione riguarda il nostro rapporto con gli altri. Quando studi dizione devi sapere che modificherai il tuo modo di comunicare. Devi iniziare a immaginarti, in certi casi, anche una persona molto diversa da quella che eri prima.

Volerlo fortemente determina la maggiore o minore riuscita.

Quali sono gli errori più comuni della pronuncia italiana?

Non è semplice dirlo perché l’Italia ha un dialetto, e quindi dei “difetti” di dizione, per ogni regione. Per questo un corso di dizione cambia in ogni città che lo ospita.

Io insegno dizione a Napoli, siamo bravissimi a dire Bène, ma nessuno ci ha mai spiegato che si dice MaGLietta e non majetta.

Ma accenti a parte, forse il difetto che in Italia abbiamo di più è nella “musica”. Spesso quando parliamo non suoniamo. E la voce  può essere una bellissima canzone

Puoi suggerire un “trucco” per migliorare la cadenza dialettale?

La cadenza è l’ostacolo più grande, soprattutto perché, la maggior parte delle volte, non la sentiamo.

Ecco perché dico che dobbiamo essere pronti ad un cambiamento radicale, nel quale dobbiamo immaginarci in punta di piedi, con un vassoio pieno di oggetti fragili, a camminare in un negozio di cristalli molto affollato.

Grazie Sandra Di Meo per le tue delucidazioni utilissime, ti chiedo un’ultima cosa, avere padronanza della voce può aiutare a sentirsi più sicuri?

Ti dirò di più. Ho studiato dizione 22 anni fa attratta dall’idea di fare un corso che mi desse quella sicurezza che credevo non mi appartenesse. Da lì mi si è aperto un mondo ed oggi vivo lavorando con la voce.

Parlare correttamente, articolare bene le parole e “suonare” quando comunichiamo, fa sì che gli altri non trovino faticoso ascoltarci. Ma addirittura piacevole. Non ti sembra meraviglioso? Un abbraccio.

Grazie all’intervistata che con la sua dolcissima disponibilità ci ha introdotto in un mondo davvero particolarissimo che potrebbe aprire tante opportunità per chi vuol fare della sua voce una professione.

Su Silvana De Dominicis

Vice direttore di La Gazzetta dello Spettacolo, amante degli animali, la natura e la cucina veg. Umiltà e sensibilità sono nel contempo i miei pregi e difetti.

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