A tu per tu con Ladyvette
Tre donne, uno stile anni 50, musica e sorrisi. Sono le Ladyvette, le attrici e cantanti Teresa Federico, Valentina Ruggeri e Francesca Nerozzi che hanno rivoluzionato il modo di fare musica, rileggendo le canzoni italiane in chiave swing e portando un po’ d’Italia in America.
Ma non solo, sono reduci dal grande successo della fiction Il Paradiso delle Signore, dove da cantanti hanno emozionato e rallegrato i telespettatori. Presto torneranno a girare la seconda stagione della famosa fiction di Rai 1, e poi saranno al Teatro Brancaccino di Roma dal 27 al 30 aprile con uno spettacolo inedito e ancora top-secret. La Gazzetta dello Spettacolo le ha incontrate per voi…
Benvenute sulla Gazzetta dello Spettacolo, Ladyvette. Come state?
Splendidamente. Gradite un po’ di champagne?
Sì, volentieri! Ma parlateci un po’ dei vostri progetti lavorativi e di come stanno andando.
E’ un periodo pieno di novità, stiamo lavorando a tantissimi progetti nuovi. Stiamo finendo la lavorazione del disco, stiamo provando il nostro spettacolo teatrale che andrà in scena al Brancaccino alla fine di aprile, abbiamo in cantiere una tournée all’estero.
Ma la cosa che ci emoziona di più è che stiamo scrivendo le musiche per la seconda serie del “Paradiso delle signore” per cui già l’anno scorso abbiamo ricevuto una menzione speciale al Premio Miglior Colonna Sonora di fiction.
Siete reduci dal successo della fiction Il Paradiso delle Signore. Che esperienza è stata per voi e cosa ha rappresentato?
È stato meraviglioso, lavorare con la regista Monica Vullo è un’esperienza che auguriamo a tutti i nostri colleghi attori e la sua bravura è sotto gli occhi di tutti i telespettatori italiani. Immaginate che sogno sia per noi partecipare ad una serie completamente ambientata negli anni ’50, lavorando con uno staff di professionisti di altissimo livello, basti pensare a Chiara Ferrantini, che ha vinto il premio come miglior costumista dell’anno proprio per aver realizzato i costumi di questa serie.
Come è nato il vostro trio? E quale é il messaggio fondamentale che sperate che il pubblico colga di voi?
Tutto è cominciato su un treno. Un colpo di genio di Pepper mentre pensava a come conquistare il mondo.
Che messaggio vogliamo mandare? Siate ironici, e ancor meglio auto-ironici. Abbiamo deciso di chiamarci “Divette”, pur avendo sempre sognato di essere dive, quando abbiamo imparato a prenderci meno sul serio. Si vive meglio, si impara a conoscersi e a gioire delle piccole gioie quotidiane.
Gli anni ’50 ci sembravano le scenario perfetto. Nonostante fossero anni in cui molte persone hanno dovuto letteralmente ricominciare da zero, l’inguaribile ottimismo dei nostri nonni è stato ciò che gli ha consentito di andare avanti. Noi crediamo di aver ereditato questa caratteristica e vogliamo metterla al servizio di questi anni bui.
Teresa, Valentina e Francesca. Parlateci di voi, di chi siete quando non lavorate.
Potremmo risponderti che Teresa studia il cinese, che Valentina ama la salsa cubana e Francesca il punto croce. Ma il problema è: quando non lavoriamo? Abbiamo a malapena il tempo di dormire, ma non sempre. Questo è il rischio che si corre quando si decide di fare un lavoro che si ama con tutto il cuore.
C’é un valore o un insegnamento che vi siete donate tra di voi?
La lealtà e il gioco di squadra. Abbiamo scoperto il segreto per risolvere i conflitti internazionali: basta semplicemente saper chiedere scusa.
Un ricordo bello del vostro percorso che più portate nel cuore c’è?
Innanzitutto stiamo così bene insieme che abbiamo bei ricordi anche legati a piccoli momenti quotidiani: le risate mentre proviamo, il nostro modo di prenderci in giro, le coccole che ci facciamo quando siamo stanche. Ma il batticuore più recente è stato poche settimane fa attraversando il red carpet del Festival del Cinema di Roma. Ci siamo davvero sentite delle principesse.
Progetti futuri o sogni nel cassetto di cui volete parlarci…
Nel nostro cassetto ci sono solo guepierre, collant e culotte di pizzo. I sogni abbiamo imparato a metterli in posti dove riusciamo a realizzarli. Intanto vi aspettiamo al Teatro Brancaccino di Roma dal 27 al 30 aprile con uno spettacolo che vi lascerà senza fiato, di cui purtroppo non possiamo dirvi ancora i dettagli (se no che divette saremmo).