La direzione artistica del Festival passa a Mogol
La terza edizione del Festival Napoli New Generation, quest’anno passa nelle mani di Mogol. Questa indiscrezione arriva direttamente dal Teatro Politeama, dove Giulio Rapetti, milanese e classe 1936, che in campo artistico e musicale si è affermato sulla scena internazionale con lo pseudonimo di Mogol, ha partecipato l’altra sera alla finalissima del fortunato format creato da Massimo Abbate, arricchito dalla professionalità del maestro Lino Pariota.
![La magica atmosfera del palco del Festival di Napoli. Foto di Gianni Russo.](https://www.lagazzettadellospettacolo.it/wp-content/uploads/2017/10/La-magica-atmosfera-del-palco-del-Festival-di-Napoli.-Foto-di-Gianni-Russo..jpg)
Il buon Mogol che già cura la curerà la formazione artistica e passerà a produrre i vincitori di questa edizione 2017, ha deciso dal prossimo anno di scommettere però su questo Festival, su Napoli e sulle nuove generazioni di talenti canori della città.
Un mostro sacro nel panorama canoro italiano ed internazionale che riapre a sorpresa l’interesse per un prodotto artistico tipicamente Made in Naples e che dopo aver messo a disposizione le borse di studio – che verranno assegnate ai vincitori che per davvero ne avranno bisogno sotto il profilo finanziario per continuare la propria formazione artistica – ci metterà dunque anche tutto il suo prestigio.
Un grande risultato per Massimo Abbate, con questa terza edizione del festival che ha consentito di effettuare il gran salto di qualità e aumentare il cammino in salita verso Napoli New Generation.
Tra i premiati, Bruno Lanza, a cui è stato assegnato il Premio Totò Savio, direttamente dalle mani della moglie del grande maestro. Tra le novità di questa edizione, anche la presenza dell’attrice Anna Brancati, come “inviata sul campo” e nel back-stage per raccontare al pubblico quello che avviene dietro le quinte.