Renato Novara
Renato Novara

Renato Novara: il doppiaggio è un’arte

Renato Novara, classe ’77, è un doppiatore di origini torinesi molto apprezzato. Presto potremo ascoltarne la voce nel secondo film della saga, “Sonic”. In questa intervista, tra l’altro, avremo modo di scoprire qualcosa in più sulla sua carriera, su quello che sarà, in parte, il suo futuro e sull’arte del doppiaggio.

Tra i tanti artisti che ha avuto modo di doppiare, vi sono: John Driscoll per “Sentieri”, Lorenzo Patané in “Tempesta d’amore”, Josh Radnor per How i met your mother e molti altri.

Benvenuto su La Gazzetta dello Spettacolo, Renato Novara. Come stai?

Ciao a tutti! Vi ringrazio per questa intervista. Sto bene. Spero lo stesso per voi.

Da anni sei un doppiatore, diviso tra Milano e Roma. Come ha avuto origine il tutto?

Tutto ha avuto inizio a Torino. Da piccolo ho deciso di studiare canto, per poi ampliare le mie vedute appassionandomi anche alla recitazione e prendendo così parte ad alcuni musical. Avrei voluto entrare in qualche produzione americana, ma il mio pessimo inglese non di madrelingua non me lo ha permesso. Ho quindi riversato il tutto sul doppiaggio, che tanto mi aveva colpito da piccolo, quando avevo iniziato a rendermi conto che i doppiatori dei cartoni che guardavo erano gli stessi dei film e telefilm. Ha così avuto vita un bellissimo gioco: indovina di chi è questa voce? E da lì è nata la passione. Dopo i primi anni di gavetta ho cominciato a fare personaggi via via più grossi e da lì il passaggio da Milano a Roma.

Hai prestato la voce ad attori importanti e non solo. Quale artista ritieni più affine alla tua persona? Hai avuto modo di creare un contatto con alcuni di loro?

L’attore che sento vicino alla mia persona è Josh Radnor, il Ted Mosby di “HIMYM”. Abbiamo un percorso di crescita simile. Negli anni ho poi avuto modo di stringere rapporto con Lorenzo Patané, Robert di “Tempesta d’amore” (purtroppo non ho più avuto modo di doppiarlo) e Marc Parejo, Felipe della soap opera “Una vita”. Con lui ho un rapporto splendido. Trovo sia una persona squisita.

Renato Novara
Renato Novara

Quanto pensi sia cambiato questo mestiere, oggi?

Questo mestiere è cambiato tanto, troppo. Come tutto il mondo, del resto. Internet e la tecnologia hanno dato una spinta che ha velocizzato tutto, superando, spesso, i limiti umani. Tutto ciò, purtroppo, toglie qualità, passione, crescita e voglia di sperimentare. Serve tutto e subito. Non c’è tempo per crescere. Non so che fine farà il doppiaggio: da essere considerata un’arte e un’eccellenza italiana ora si è piegata al volere delle multinazionali e la cosa buffa è che spesso siamo noi italiani a doverci adattare al doppiaggio di paesi che non hanno certo la nostra tradizione. È come se gli americani volessero insegnarci a fare la pizza. L’hanno già fatto, direte voi, ma quando assaggi quella di Napoli… ciao a tutti!!!

Hai prestato la voce anche a “Sonic – Il film 2”. Cosa puoi dirci a riguardo?

Si, ho avuto il piacere di vestire di nuovo i panni del riccio blu. Non posso e non voglio fare spoiler, ma posso dirvi che si tratta di una nuova avventura che vale la pena di essere vissuta. Non mancheranno le risate, i momenti teneri, il tutto condito da una buona dose di amicizia. Vi consiglio di andarlo a vedere e di farmi sapere cosa ne pensate.

Un artista che avresti piacere di doppiare?

Non vi è un particolare artista a cui vorrei poter prestare la voce. Mi auguro, però, di poter doppiare, un domani, un nuovo attore, uno davvero bravo da esplodere in poco tempo. Non mi dispiacerebbe essere al servizio di un divo come Leonardo Di Caprio.

Chi è Renato Novara nel quotidiano?

Renato Novara nel quotidiano è un padre, un figlio e uno spirito non santo! (ride) Diciamo che cerco di essere presente in tutto, compatibilmente con il mio lavoro, soprattutto con i mie figli, che cerco di aiutare con la scuola. Per il resto sono egocentrico, a detta di molti, ma anche generoso, testardo, alcune volte permaloso, tendenzialmente simpatico e sorridente, ma con il terrore di invecchiare. 

Cosa puoi anticiparci sul tuo futuro artistico?

Il mio futuro artistico? Una vera incognita. Scherzi a parte, purtroppo le leggi sulla sicurezza ci impongono di firmare contratti di cui non possiamo rivelare nulla. Continuo con il doppiaggio e ci saranno nuove sorprese, ma nel frattempo sto facendo un upgrade. Per ora potete vedermi sul canale Super, nei panni del portiere della Superhouse: un portiere molto particolare che nasconde un segreto. Sto lavorando anche ad altri progetti, al momento Top Secret. Stay tuned!

Su Alessia Giallonardo

Nasco a Benevento, nel 1986. testarda a più non posso, perché Toro. Amo la fotografia sin da quando ero piccola e devo questa passione a mio padre. Stesso discorso per la scrittura, per ogni singola sfumatura di un racconto, di un vissuto, di uno storico incontro.

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