La tomba in questione dove sarebbe sepolto il Conte Dracula. Foto da Ufficio Stampa.
La tomba in questione dove sarebbe sepolto il Conte Dracula. Foto da Ufficio Stampa.

Il Conte Dracula è sepolto a Napoli?

Si arricchisce di un nuovo capitolo la suggestiva storia della tomba napoletana del conte Dracula: i risultati di una ricerca non smentiscono la tesi della tumulazione di Vlad III nel complesso monumentale di S. Maria la Nova.

La tomba in questione dove sarebbe sepolto il Conte Dracula. Foto da Ufficio Stampa.
La tomba in questione dove sarebbe sepolto il Conte Dracula. Foto da Ufficio Stampa.

L’indagine è stata condotta da Claudio Falcucci, uno dei massimi esperti europei di diagnostica d’arte, ed ha preso in esame un’enigmatica epigrafe tombale presente nella Cappella Turbolo.

Le dichiarazioni

Giuseppe Reale, presidente dell’associazione Oltre il Chiostro onlus racconta: “Un tempo questa iscrizione criptata potrebbe essere stata collocata accanto alla tomba della famiglia Ferillo, ipotizzata come quella del conte Dracula, poiché tutte le tombe attualmente nel Chiostro erano in precedenza all’interno della Chiesa. Individuare l’epoca della sua creazione aiuta quindi a delineare correttamente il profilo storico dell’intera vicenda“.

L’ingegner Falcucci ha aggiunto: “L’idea iniziale era che questi interventi fossero stati realizzati all’inizio del 1900. Lo svolgimento di analisi basate sull’uso di radiazioni ultraviolette e riprese all’infrarosso ha invece rivelato che questi rimaneggiamenti sono iniziati molto prima e che la datazione dell’iscrizione potrebbe risalire anche al XVI secolo“.

Continua Giuseppe Reale: “I risultati della ricerca hanno riacceso l’interesse sulla suggestiva ipotesi della tomba napoletana di Dracula. Un’ipotesi che sta contribuendo a fare dell’intero complesso di S. Maria la Nova uno dei principali attrattori turistici e culturali del centro storico cittadino”.Considerato inizialmente una semplice traduzione dal greco, il testo dell’epigrafe è scritto, in realtà, in un linguaggio ancora sconosciuto. L’unico elemento decifrato è appunto il nome Vlad, che ricorre più volte. La ricerca dell’ing. Falcucci ne ha verificato la datazione prendendo in esame alcune lettere più volte ridipinte nel corso del tempo, senza però che venissero mai alterate.Gli esiti dell’indagine, dunque, confermano che l’iscrizione presente a S. Maria la Nova è di un’epoca congruente con quella dell’ipotetico soggiorno napoletano del conte Vlad e, soprattutto, con quello della sua morte“.

I risultati della indagine diagnostica e, più in generale, l’affascinante tesi della sepoltura di Vlad III a S. Maria la Nova saranno presentati nel corso del convegno “Ortodossia, Eterodossia: lo spazio slavo di fronte alle divisioni della cristianità dal Medioevo ad oggi” in programma il 22 e 23 novembre 2018 presso l’Università degli Studi di Napoli L’Orientale. In tale occasione ne parlerà il prof. Giuseppe Reale, ricercatore e docente della Unipegaso, nonché presidente dell’associazione Oltre il Chiostro onlus che gestisce il Complesso Monumentale di S. Maria la Nova. Il suo intervento si svolgerà nel corso di una visita guidata riservata gli studiosi partecipanti alle giornate di studio.

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