Sempre più giovani si appassionano al rap, un repertorio artistico che nasce oltre oceano intorno alla fine degli anni Settanta, figlio di altri generi come blues e R‘n’B.
Anche il Bel Paese ha subito il fascino di questo genere di musica parlata, che dà voce alla protesta di chi vive le periferie dei grandi centri urbani e nondimeno racconta le questioni inerenti all’amore e ai sentimenti.
A riprova di tutto ciò, il panorama musicale italiano vede l’affermazione di artisti che spopolano fra i più giovani e non solo: fra questi non si può non citare Sfera Ebbasta. Il rapper, classe 1992, ha tentato diversi lavori prima di sfondare nel mondo della musica, ma a un certo punto ha capito che la sua vera strada era fatta di canzoni che dessero voce al sentimento di emarginazione di chi vive la periferia, ma anche di chi ogni giorno ce la mette tutta per realizzare i propri sogni.
Il ‘re di Cinisello’ – pseudonimo di Sfera – è anche un esempio di artista imprenditore, come riporta l’articolo di ExpressVPN sui cantanti con attività imprenditoriali, a riprova della sua capacità di saper diversificare il suo business e di imporsi anche sulla scena della ristorazione. Ma andiamo a scoprire di più su questo rapper che fa molto parlare di sé, certamente per via del suo successo nella musica, ma anche per i suoi affari e la passione che mette in tutto ciò che fa.
Biografia e curiosità sul cantante
Il rapper Sfera Ebbasta – il cui vero nome è Gionata Boschetti – è nato 31 anni fa a Cinisello Balsamo. I suoi genitori si separarono quando egli era ancora un bambino e all’età di soli 13 anni, quando frequentava le scuole medie, ha conosciuto il grande dolore per la perdita di suo padre. Si dice che il ragazzo sia stato bocciato in prima media e che abbia proseguito gli studi fino al primo superiore, quando ha deciso poi di abbandonare definitivamente il percorso scolastico.
Il giovane di Cinisello Balsamo si è dato quindi da fare, inizialmente abbracciando il settore della ristorazione, cimentandosi nel lavoro di fattorino, che ha lasciato presto; successivamente invece ha cercato di farsi strada come elettricista, ma anche questo percorso non faceva al caso suo.
La verità è che aveva già in mente di produrre musica, così tra il 2010 e il 2011 ha iniziato a pubblicare alcuni brani su YouTube, ma senza ottenere il successo sperato.
Le cose sono cambiate intorno al 2012 quando il futuro Sfera Ebbasta è entrato in contatto con quello che sarebbe diventato il suo produttore di fiducia, Charlie Charles. Insieme lavorarono in vista del primo ma significativo album del cantante, intitolato XDVR, a cui il rapper fa spesso riferimento per la sua forza espressiva.
Nel frattempo la nascente rivelazione della musica si fa strada e si fa conoscere, finché nel 2018 non arriva il suo secondo disco, intitolato ‘Famoso’. Qui si assiste a una sorta di maturazione artistica dell’interprete, che non manca di fare incursioni in tematiche più sentimentali.
L’ultima sua fatica – che non si smentisce in termini di successo e indice di ascolti – si intitola X2VR: in quest’album l’artista esprime tutta la sua felicità per aver raggiunto traguardi inaspettati, racconta la realtà del sottoproletariato urbano dalla prospettiva di chi non ne fa più parte e invita le nuove generazioni a non abbandonare mai i propri sogni, ma di crederci sempre.
Il progetto Healthy Color
Come già accennato in apertura, Sfera Ebbasta è un cantante della generazione dei millenials che sta spopolando in Italia e non solo, per via della sua musica che rifiuta ogni etichetta stilistica, per dare priorità ai messaggi che intende veicolare alle giovani generazioni. Fra questi non può mancare l’invito a credere nei propri sogni, anche quando questi sembrano impossibili.
Il ‘trapper’ – come egli stesso si definisce per via della sua predilezione del genere trap – in questi anni ha lavorato anche sul fronte della ristorazione: nel 2019, insieme al calciatore Andrea Petagna e allo stilista Marcelo Burlon, Sfera ha dato vita a un geniale format di locali, che abbracciassero una cultura alimentare sana ma mai noiosa e banale.
Più nello specifico si tratta del progetto Healthy Color, una catena di ristoranti improntati sul genere del fast food, ma con un’eccezione: l’offerta gastronomica, infatti, è basata su prodotti sani, molti dei quali di origine vegetale, come le chips di platano e di barbabietola.
A queste sfiziose leccornie si aggiungono deliziosi burger di pesce e di verdure, i poke – che prendono ispirazione dalla cultura alimentare hawaiiana – e i dessert a base di frutta fresca. Il tutto è arricchito da una presentazione decisamente colorata e allegra, come multicolor sono gli interni dei vari punti vendita, in via di espansione lungo tutto lo stivale.