Il cast del film "La Parrucchiera"
Il cast del film "La Parrucchiera"

La Parrucchiera, una questione di taglio

Il punto di vista degli attori de La Parrucchiera sul film

La Parrucchiera è nelle sale. Il film di Stefano Incerti con un cast di tutto rispetto, presenta al grande pubblico una storia multiforme di una Napoli solidale, multietnica, sociale e soprattutto in rosa.

Rosa come il nome della protagonista (interpretata da Pina Turco), bellissima mora dei quartieri e che lavora alle dipendenze di Lello e Patrizia (Tony Tammaro e Cristina Donadio). In tutta questa storia anche un altro uomo affascinante, Salvatore (Massimiliano Gallo), che vecchia fiamma di Rosa, mostra una personalità tutta da scoprire.

Ottima prova per gli attori che interpretano inaspettati i ruoli, e che ci mostrano diverse sfaccettature delle loro personalità.

Ma come vedono La Parrucchiera i diretti interessati? Noi lo abbiamo chiesto ai protagonisti in un modo un po’ particolare: e se questo film fosse un taglio di capelli?

Pina Turco, da donna decisa racconta: “Secondo me La Parrucchiera è un carrè anni ’80 color biondo platino, un po’ alla Raffaella Carrà probabilmente e molto netto, chiaro, semplice, senza sfumature. Nel mio personaggio, si riscontra fortemente la forza di una donna, un personaggio con un coraggio incosciente e non ponderato, selvatico, da belva. Non mi sarebbe piaciuto raccontare un personaggio come quello di un’imprenditrice. Il film può e deve spronare tutte le donne che hanno dentro forza e coraggio da tirare fuori, ed il cinema, come strumento culturale, deve aiutare a fare questo“.

Massimiliano Gallo invece serioso e con un occhio verso la città, ci dice: “Per me sarebbe un taglio di capelli molto incasinato, perchè il film rappresenta tante Napoli: quella borghese, popolare…quindi un taglio mosso! Qualcosa di più vicino al mio personaggio, forse sarebbe un tatuaggio artistico, bello da vedere, come un dipinto. Lo stesso dipinto che si vede in questa realtà globalizzata e che fa di Napoli la differenza. Visto che mi chiedi un paragone, io te la paragono alla cucina: la paragono allo Slow Food. La nostra città è ancora capace di rallentare e parlare con le persone, il valore aggiunto dello stesso cinema. Accogliamo con il nostro porto e con il nostro mare, per abbracciare culture“.

Tony Tammaro, insolito nel personaggio di Lello, simpaticamente racconta: “Un taglio di capelli sicuramente colorato, a tinte molto forti, tipo verde, forse azzurro e anche con un po’ di giallo sopra. Io per questo film, anche se non interpreto me stesso, ho portato all’interno tutto lo studio dei personaggi, dei caratteri, che da sempre faccio per strada. E’ diventata la mia missione di vita. Nel film per fare il cattivo, ho guardato i cattivi…dovevo fare il rattuso (i termini ci sono e usiamoli) e per fortuna penso che nel mondo ne siano ancora pochi…tipo 5 o 6, tra cui quello che ho fatto io“.

Cristina Donadio, più filosofica e in tema con il suo personaggio ci racconta: “Avremmo un bel taglio rosso e forte, ma con la possibilità di cambiare tutto all’improvviso e rendere il taglio biondo e morbido. Un cambio mostrato nel film e che viene raccontato da questa Napoli contemporanea, ma una Napoli vista come città guida anche dal punto di vista dell’energia propositiva, che nel caso de La Parrucchiera è al femminile. L’energia deve essere bella soprattutto per eliminare tutte le sovrastrutture, per buttare alle spalle ciò che non serve, ed andare avanti con l’obiettivo di ricostruire. Chiaramente il film è una commedia, quindi di conseguenza è tutto portato un po’ all’esasperazione (soprattutto il personaggio di Lello, mio marito), ma nel 2017, storie come la nostra devono essere un esempio di ribellione per le giuste cause“.

Lucianna De Falco (già intervistata sul film) e Stefania Zambrano, invece in tandem ci rispondono: “Un taglio spumeggiante, moderno e colorato. Ma tutta questa allegria si riporta nella solidarietà che una città come Napoli può vivere a partire dai quartieri, passando per le zone alte…ed allo stesso modo passando dal napoletano medio, ai ragazzi di colore e le persone di strada.

Stefano Incerti, il regista del film, chiude con una dichiarazione che fa riflettere sul mondo delle donne e del cinema: “La Parrucchiera è sicuramente un taglio con il vesuviush (la colorazione delle punte). Abbiamo fatto di tutto per dare un ritmo estroso a questo ‘taglio’. Per me è proprio un cambio di tono e di linguaggio rispetto alle mie opere precedenti, e spero possa essere recepito da un pubblico non solo di nicchia ma anche più mainstream. La lettura della donna che si ribella, mi stimola anche una riflessione importante: dobbiamo smetterla di tutelare le donne con le quote rosa, perchè ormai hanno dimostrato la loro forza e intelligenza, ma ancora non riesco a spiegarmi, nel mio settore ad esempio, perchè le registe donne sono ancora così poche. Io ho cercato di metterle in mostra e volutamente creato due personaggi drammaturgicamente più deboli con Tony e Massimiliano, uno troppo ‘rattuso’, l’altro troppo buono per essere un duro“.

Chiudono il film le musiche interessanti e ricercate dei Foja e di Emiliana Cantone (che hanno anche dei ruoli nel film), quelle di Ciccio Merolla e di Rakele.

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