La casa di Carta 5

La Casa di Carta: lo scontato (forse) finale di una serie che di scontato non ha nulla

Lo scorso tre dicembre sono stati rilasciati gli ultimi cinque episodi di La Casa di Carta. La serie spagnola fenomeno si è conclusa in maniera forse scontata, ma che ha comunque lasciato tutti i suoi accaniti sostenitori col fiato sospeso.

La casa di Carta 5

Non c’è bisogno di andare a fondo nella descrizione di questa serie: La Casa di Carta si ama o si odia, a quanto pare. Per le sue storie, i rapporti tra i vari personaggi ed il modo ai confini della realtà in cui qualche volta il tutto viene narrato.
Quindi non mi dilungherò in sproloqui su quanto sia sbagliato giudicare un prodotto che ha dalla sua l’originalità (e non lo si può negare). O la capacità di tenerci talmente incollati allo schermo da sciropparci tanti episodi uno dietro l’altro perché avevamo bisogno di risposte.

Per fortuna, siamo talmente tanti da averla resa un fenomeno di rilevanza mondiale, una delle più seguite di tutti i tempi.
Non male per un paese come la Spagna che non e’ di certo famosa per questo tipo di prodotti!

Ma veniamo al finale, quel tanto dilungato finale che, sappiamo benissimo tutti, avrebbe anche potuto esserci dopo la prima rocambolesca e assurda rapina.

Il punto è che non si tratta di una banda di criminali scapestrati che decidono di fare il colpo della vita, ma anche dei rapporti che si sono venuti a creare.

Il Professore, il capo, il cervello della banda, ha finito con l’innamorarsi della poliziotta che gli dava la caccia, la quale ha abbandonato ogni suo ideale per seguirlo.

Tokyo, la problematica Tokyo, e Rio si sono innamorati e, per salvarsi a vicenda, hanno fatto letteralmente di tutto, anche morire.

L’esagitato Denver ha conosciuto e si è innamorato di una delle donne che teneva in ostaggio, la quale ha deciso anche lei di seguirlo pur portando in grembo il figlio di un altro.

E poi c’e’ l’anima di tutta la serie, quel personaggio che anche da morto riesce ad attirare tutte le attenzioni su di sé. Berlino, ovvero il fratello idealista e sognante del Professore, l’uomo per il quale tutto questo è iniziato. E poi la donna che fa innamorare il professore, Raquel.

Suo infatti il piano per la rapina, suoi tutti i dettagli, suo il sogno, di cui purtroppo non ha potuto vedere la realizzazione.
Un personaggio talmente forte che non ci abbandonerà ancora per un po’, dato il recente annuncio di uno spin-off su di lui.

Ed è qui che arriviamo a tutti gli effetti al finale della storia, quindi. Per la prima volta vediamo il Professore costretto a negoziare e le forze dell’ordine ad accettare che, anche se messo in difficoltà, non possono vincere contro di lui. Abbiamo visto i modi assurdi in cui e’ riuscito a sfuggirgli piu’ volte, era scontato che non potesse uscirne perdente.

Quindi, mentre sulle note di Fix you dei Coldplay ci passano le ultime apparentemente drammatiche immagini, giù di qualche lacrima scende. Perché persino la messa in scena messa in atto per ingannare il mondo sembra così perfetta da riuscire ad ingannare anche noi spettatori.

Non poteva finire male dopo tutto quello che avevamo visto, che avevano vissuto. Ecco tutto.

Ci mancheranno tutti inesorabilmente, ma saremo meno tristi sapendo che presto almeno qualcuno di loro tornerà.
Attendiamo, quindi, con grande fermento ed emozione, notizie su questo spin-off e invitiamo i pochi scettici rimasti a guardare La Casa di Carta. Una esperienza simile non la rivivranno mai giù.

Su Barbara Aragona

Barbara Aragona, italiana residente a Londra con fierezza da ormai sei anni, scrive di ciò che più le interessa e piace, sfogando nella scrittura la sua indole da fangirl seriale.

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