Nuovamente nella terza stagione di “Le indagini di Lolita Lobosco”, l’attore Gian Piero Rotoli è pronto a parlarci di questa esperienza, giunta ormai al termine, e del suo futuro artistico.
Ben ritrovato su La Gazzetta dello Spettacolo, Gian Piero Rotoli. Quale emozione nel tornare sul set della terza stagione di “Le indagini di Lolita Lobosco”?
L’emozione è sempre tanta, specie quando le cose sono collaudate ed il progetto viene apprezzato. Il gruppo di lavoro che si è venuto a creare è, ormai, ben coeso, si sono create delle amicizie forti. Una sensazione piacevole, nonostante il cambio di regia, che ha rappresentato una sfida in più. Renato De Maria ha fatto un ottimo lavoro.. e, a fungere nuovamente da cornice, anche la bellissima Puglia, l’estate, il mare.. ormai è casa!
Nuovi amori nella serie, per Lolita, per il tuo personaggio invece ancora nulla all’orizzonte..
Si, il mio agente non ha ancora una sua storia, chissà magari nella quarta..
La prima puntata di questa stagione è stata un successo e voi tutti eravate insieme a casa di Luisa Ranieri, in quel frangente..
Si, eravamo tutti a casa di Luisa, in occasione di quella prima sera. Un rito ad ogni prima puntata, uno spirito goliardico che si viene a creare. Qualcosa di molto bello.
Al cinema, qualche tempo fa, con “The Equalizer 3”, quanta emozione vi è nel vedersi su grande schermo?
Tanta! (Ride) È bello fare televisione, mi piace realizzare delle serie, sia nazionali che internazionali, ma l’emozione del grande schermo è qualcosa di diverso, di unico. Il fatto di prendersi del tempo, andare in un luogo, sedersi al buio, insieme ad altre persone, ti accomuna, ti permette di partecipare ad un qualcosa che ti porta a notare anche le sensazioni vissute da altre persone..
Presente ne “La vita Promessa”, “Non dirlo al mio capo 2”, “I Bastardi di Pizzo Falcone” e non solo ma, ad oggi, cosa possiamo aspettarci ancora?
C’è stata anche una serie con Kim Rossi Stuart, “Everibody Loves Diamond”, per Amazon Prime.. In Bulgaria è uscita anche una serie, di cui sono protagonista di un episodio.. Non so dirti, al momento, cos’altro possa esserci..
Un corto realizzato a Benevento e provincia, per la regia di Emilio Fallarino. Cosa puoi dirci a riguardo?
Sono uno dei protagonisti, insieme al collega Giorgio Careccia, di un corto molto ambizioso, ambientato nel giorno della chiusura dei manicomi. Parla di un gruppo di pazienti che evade, pensando che un loro amico sia morto, per dargli degna sepoltura. Il loro viaggio nel mondo esterno, però, diventa una continua frustrazione, un non riuscire a sopravvivere, ad adeguarsi e decidono di tornare indietro.. troveranno il manicomio chiuso.
Quale ruolo vorresti poter impersonare in futuro?
Un protagonista, un ruolo che possa essere interpretato in un film o serie.. qualcosa da me realizzato insieme ad un collega presente nella serie “Le indagini di Lolita Lobosco”.
Per quanto riguarda il teatro vi è stata l’esperienza de “Il Vaticano cade”, nel 2011, e cos’altro ti piacerebbe fare a riguardo?
Un approccio differente, il teatro, che mi ha portato a portare anche un lavoro realizzato con alcuni colleghi, in scena. Il teatro mi porta una certa ansia, differentemente dal cinema e dalla televisione..
In ultima battuta, Gian Piero Rotoli, siamo a conoscenza del tuo amore per gli animali. Cosa puoi dirci a riguardo visti gli eventi degli ultimi tempi legati a violenze assurde, inaudite?
Chiunque faccia del male agli animali mostra un chiaro segnale di fallimento come essere umano, oltre alla pericolosità che rappresenta. Tutto ciò va punito in maniera seria, specie per via del fatto che gli animali tendono a darci amore e fiducia in maniera incondizionata. Questa fiducia non va assolutamente tradita.. va rispettata!