Al Teatro Trianon di Napoli va in scena “Strativari” lo spettacolo dove gli strumenti riciclati di Capone & BungtBangt si intrecciano con gli archi dei Solis String Quartet in una suite senza limiti di genere e tempo da Mozart, Bach e Prokofiev fino all’underground, il funk, l’hip hop e l’afro passando per Viviani con musiche originali di Capone e Solis.
Tutto impreziosito dalla presenza di Cristina Donadio che interpreta un testo inedito con citazioni di Pasolini, Erri De Luca, Saviano e Moscato scritto da Stefano Valanzuolo per la regia di Raffaele Di Florio.
Ovviamente di questo spettacolo, sul nostro quotidiano ve ne avevamo già parlato qualche tempo fa e come anticipato, difficilmente assisterete ad uno spettacolo così vivo è pieno di contrapposizioni.
Una viaggio in una Napoli ne buona ne cattiva, semplicemente vera e dinamica come la sua arte ha da sempre dimostrato di essere.
Gli appuntamenti con Strativari nel resto d’Italia
Per chi è a Napoli un appuntamento da non perdere per chi è altrove speriamo di portarlo in tour perché tutti ne possiate godere!
Per chi è a Milano invece il 5 giugno alle 11,00 AM l’appuntamento è al Parco della Guastalla per Pianeta 2030.
Strativari
Si tratta di un’esperienza musicale e un viaggio dell’anima. Concepito come una suite, lo spettacolo musicale e teatrale si compone di otto movimenti con un Prologo e un Epilogo. Otto ritratti emotivi che toccano altrettanti affetti – il ricordo, la passione, il gioco, lo scontro, la fatica, la denuncia, il desiderio, la devozione – esplorati dal punto di vista dei napoletani.
Il progetto nasce dall’incontro di due realtà musicali apparentemente molto distanti tra loro ma unite dalla matrice mediterranea. Tra strumenti con storie e tradizioni profondamente diverse (dal violino alla buatteria, dalla scopa elettrica al violoncello, dalla viola allo scatolophon) Capone&BungBangt e Solis string quartet hanno deciso di condividere il palcoscenico in uno spettacolo scritto da Stefano Valanzuolo e diretto da Raffaele Di Florio.
Il titolo, attraverso un gioco di parole, evoca il nome del celebre liutaio e rimanda agli “strati” “vari” che compongono l’immagine di Napoli caratterizzata da una pluralità di linguaggi, stili, corpi e anime che, forse, non ha uguali altrove.
E voi cosa pensate di questa insolita composizione che raccoglie musica, teatro e sensazioni? Scrivetecelo nei commenti per meglio comprendere il vostro punto di vista su quello che sono gli spettacoli alternativi proposti dalla programmazione del Teatro Trianon Viviani di Napoli.