Parliamo dello spettacolo teatrale 1223 Ultima Fermata Mattatoio che nel weekend sarà in scena a Roma.
Elisa Di Eusanio ed Emiliano Merlin rappresenteranno la prima versione di “1223 Ultima Fermata Mattatoio” – la verità oltre un prodotto chiamato “carne”.
Proveranno a connettersi nel profondo con il sistema di produzione della carne ma soprattutto con gli animali i veri tragici protagonisti di questo processo di trasformazione da esseri viventi in prodotti.
Le dichiarazioni
Di seguito alcune dichiarazioni rilasciate dalla brava Elisa Di Eusanio, artista ineccepibile dalla sensibilità spiccata:
“1223 Ultima Fermata Mattatoio“ è un progetto che ho voluto fortemente e che ho ideato e costruito insieme allo scienziato e cantautore vegano Emiliano Merlin, perché da quando mi sono avvicinata alla realtà dell’industria intensiva di carne, avendo toccato con mano la sofferenza degli animali grazie a diversi presidi davanti alle porte dei mattatoi, mi sono detta di dover assolutamente consegnare, in parte, la mia sfera artistica a questa missione.
Ognuno può fare quello che può, io essendo attrice dedicherò a loro quello che so fare meglio.
Ho scritto questo progetto, che sarà diviso in due parti: una zona più documentaristica, dove si parlerà del problema in maniera oggettiva, come se fossimo ad una conferenza.
Si entrerà poi all’interno di una storia d’amore molto romantica che ho scritto in versi, tra un vitellone da carne ed una mucca da latte arrivata alla fine della sua “carriera”, entrambi ospiti dello stesso allevamento.
Ho deciso, quindi, di mettere al servizio della causa il senso del teatro, ovvero emozionare il pubblico attraverso una storia, tentando di trasportare lo spettatore dentro al “vedere” e al “sentire” di questi animali che, essendo soggetti senzienti, provano emozioni esattamente come noi.
Dopo aver tanto frequentato gli animali, avendoli visti negli allevamenti ma anche liberi nei santuari, è venuta fuori una storia semplicissima, delicatissima e fatta di “senso” ed “istinto”, che purtroppo terminerà dentro i freddi corridoi del mattatoio.
Verrà raccontato anche il “viaggio della morte” all’interno dei camion: cercheremo di far capire realmente alle persone che dietro a quello che loro sono abituati a vedere come “prodotto” c’è un corpo, un corpo con una vita, con delle emozioni, con dei sentimenti che troppo spesso non vengono considerati, di cui troppo spesso ci si dimentica; mi sono resa conto personalmente che l’animale che arriva al macello è assolutamente consapevole di quello che sta succedendo.
I loro occhi, le loro grida, sono un qualcosa di atroce. In un camion puoi ritrovare anche 10 mucche ed ognuna di loro ha il proprio carattere… c’è quella intimorita che rimane schacciata in un angolo, c’è quella ribelle che si vorrebbe opporre a questa ingiustizia, c’è chi grida disperata e chi si accascia a terra senza più forze. Quando si capirà che sono individui con le loro personalità?!
Spero di trovare in sala quanti più onnivori possibili…”