Gabriele Anagni, reduce dal successo dello spettacolo teatrale, “La dolce ala della giovinezza”, insieme ad Elena Sofia Ricci.
Gabriele è giovane, preparato e felice di vivere del lavoro che ha scelto e che ha sempre sognato, sin da ragazzo. Lo incontriamo, oggi, per parlare di teatro, della sua parentesi ad Un Posto al Sole, di progetti futuri.
Benvenuto su La Gazzetta dello Spettacolo, Gabriele Anagni. Come stai?
Molto bene, grazie!
“La dolce ala della giovinezza”, recentemente, ti ha riportato nei teatri, insieme alla brava Elena Sofia Ricci. Cosa puoi dirci a riguardo?
Lo spettacolo ha avuto vita due anni fa ed è nato da un’idea di mio padre, poi rielaborata da Pier Luigi Pizzi. Successivamente, Elena Sofia Ricci, grande sostenitrice di Tenessee Williams, ha fatto suo il progetto, dando vita alla Tournée.
Il mondo dello spettacolo, recentemente, ha subito un brusco stop. Vorremmo sapere la tua opinione a riguardo..
Lo spettacolo aveva già le sue problematiche, prima ancora che si verificasse la pandemia. Piano piano stiamo riprendendo in mano le redini del nostro lavoro, ma le persone hanno ancora paura di tornare in teatro, nonostante ci sia stata garantita una capienza al cento per cento. Ci auguriamo che la situazione possa migliorare, al più presto.
Quali consapevolezze ha apportato al tuo vissuto la pandemia da Covid-19 ancora oggi in atto?
Ho imparato a gioire delle piccole cose, ma è come se avessi sedato un leone che soltanto adesso comincia a risvegliarsi ed è stanco e disorientato. Questo anno e mezzo, di certo, mi ha portato a rivolgere lo sguardo a ciò che sono, con tutti i pro e i contro del caso. Abbiamo vissuto in una sorta di limbo, una sospensione della vita che mi ha stordito, mi ha obbligato a pensare.
Cosa sognavi da ragazzo e cosa sei riuscito a realizzare?
Cosa sognavo? Sognavo di fare questo lavoro. Credo di essere sulla strada giusta, fortunatamente. Vivere bene, del lavoro che sognavi di fare, è una cosa bellissima e per niente scontata. Quanti possono dire di farlo realmente? Ciò, per me, rappresenta un successo. Fama e soldi non mi interessano, voglio soltanto essere felice. Non vi era modo migliore di ripartire, se non al fianco di una grande attrice come Elena Sofia Ricci, dopo questo buio.
Un ruolo che avresti piacere di portare in scena e un regista con cui vorresti poter collaborare?
Adoro Gabriele Mainetti e spero vivamente di poterlo incontrare, prima o poi, lungo il mio cammino artistico. Se parliamo di ruoli, invece, spero di poter ripetere il personaggio di Romeo, appena possibile.
Che ricordi hai del periodo legato alla Soap Opera di Rai3, “Un Posto al Sole”?
Un Posto al Sole ha rappresentato una tappa importante, nella mia vita artistica. Non ho potuto e voluto dedicarmici di più per via degli impegni teatrali che avevo. È stata un’esperienza formativa che mi ha permesso di apprendere velocemente i meccanismi della macchina da presa, ritrovandomi in un vortice di emozioni, di brave persone che mi hanno rispettato e voluto bene, proprio come una famiglia.
Cosa dobbiamo aspettarci in un prossimo futuro, artisticamente parlando?
Al momento, l’unico impegno importante, è legato allo spettacolo teatrale, “La dolce ala della giovinezza”. Lo porteremo in tournée anche il prossimo anno.