Ricorda con rabbia al Teatro Bellini

Oggi parliamo di Ricorda con rabbia. Ma siamo sicuri che fu scritta da Osborne nel lontano 56? A me è sembrata attualissima: in una società incazzata, dove l`arte di arrangiarsi regna sovrana, la voglia di innamorarsi solo per un attimo, giovani con un futuro per il momento rubato….triangoli amorosi che smarriscono il personaggio che non sa se ed a chi ama per davvero…

Cosa è cambiato da quel lontano 1956, si domanda il regista Melchionna. Tanto, sicuramente, ma non la rabbia.

Con Ricorda con rabbia sono in scena le vicende personali di quattro giovani smarriti ed incapaci  di vivere, ognuno a proprio modo ‘arrabbiato’. La Precarietà vissuta in un sistema dove non riescono ad essere protagonisti, il loro quotidiano è inerzia, incapacità di cambiare lo status quo, in un magazzino di un negozio di elettrodomestici come casa. C`è intolleranza, nella  non voglia di accettare la realtà così com`è. Il protagonista non distingue più i confini della sua rabbia, e si scaglia persino contro le campane che con il loro rumore incrinano la sua concentrazione, stimolando insofferenza.

È il manifesto di chi si scontra con una società indifferente, dove ormai tutto e il contrario di tutto, hanno la stessa valenza e nulla cambierà, dalla ripetitività per niente stimolante delle cose quotidiane: si urla perché gli altri si risveglino dall’indolenza e riscoprano un qualsiasi entusiasmo, qualsiasi interesse o passione con cui combattere ‘gli orrori del presente e tutti quelli che verranno’. Jimmy alla fine è violento e malinconico, cerca continuamente il contatto, trasformando la rabbia in amore.

“E’ nato in un’epoca che non è la sua” cerca di spiegare l`amante ma qual è la sua epoca?  L’ansia per una società più giusta si riaffaccia violentemente in quest’epoca così sciatta nel sentire, così incapace di empatia, così prossima al collasso.

Cosa è cambiato da quel lontano 1956? Tanto, sicuramente, ma non la rabbia… questo è Ricorda con rabbia.

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Redazione

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