Una scena di La Iena
Una scena di La Iena

Spettacolo corrotto: arriva il corto La Iena

Tutto in un cortometraggio che prende il titolo di “La Iena“: cinismo, sfruttamento, truffa mascherata dal sentimento dell’Amore.

Quando ambizioni personali, passioni e persino speranze vengono piegate alla logica meccanica e spietata dell’approfittatore seriale, allora le Donne, anche le più scaltre cadono irrimediabilmente nella trappola. Tratto da una storia – anzi, da un serie abbastanza ampia di storie realmente accadute ma riferite sempre allo stesso autore di “gesta epiche” – “La Iena” (produzione The Seagull) è il cortometraggio che in maniera chiara e diretta mette a nudo psicologia e modus operandi dell’approfittatore seriale che in un modo o nell’altro riesce a trarre sempre vantaggio a spese delle sue “vittime”: ragazze e donne, tutte immancabilmente alla ricerca di un “autore”.

Di chi fornisca loro l’opportunità di raggiungere degli obbiettivi o di coronare vecchi e mai sopiti sogni, di calcare le scene, diventare un personaggio, frasi strada nel famigerato mondo dello spettacolo. Lui, il manager, l’agente, il press agent o come volete definirlo per sua stessa definizione, è lì. Pronto non ad esaudire il vostro sogno o la vostra ambizione come voi Donne pensate, quanto piuttosto a soddisfare il proprio ego e soprattutto i suoi “bisogni materiali”: dalla scopata, all’induzione alla prostituzione, fino al mettere le mani sui risparmi di una vita. Il tutto passando attraverso una raffica incredibile di sotterfugi, menzogne e ovviamente, false promesse.

Dalla casalinga, alla cameriera fino alla porno star, l’elenco delle vittime diventa man mano chilometrico in quella che la vera e propria “catena di montaggio” allestita dall’approfittatore seriale. Sempre disposto a tutto, laddove perfino il cinismo non fa breccia, ecco che non si fa scrupoli a gettare nella mischia anche la carta estrema ed ultima dell’innamoramento. Come nella tradizione dei mariuoli e borseggiatori da strada, se esistesse una scuola dell’arte di manipolare le menti (ed il cuore) altrui, l’approfittatore seriale ne diventerebbe indubbiamente il preside, il rettore.

In video, questo “la Iena” riesce a tracciare il mondo grottesco del personaggio, davvero in pochissimi minuti di girato. Nei panni dell’approfittatore seriale c’è un napoletanissimo Ciro Andolfo, che con la sua macchietta rende quasi meno viscido l’approccio al personaggio principale. Anna Giuliano, donna pugliese (è una tarantina purosangue) di carattere vulcanico nella vita e sempre nella vita autrice di due romanzi (…) interpreta il personaggio di quella che nella realtà fu effettivamente la Donna truffata n. 1, e che sempre nella realtà denunciò pubblicamente il meccanismo del quale era rimasta vittima.

Ad un protagonista napoletano dunque (perché nella realtà il personaggio è geograficamente di “area napoletana”) la produzione indipendente ha deciso di affiancare una co-protagonista pugliese anche nell’accento marcato, perché il vero approfittatore seriale nei suoi lunghi anni di “onorata carriera”, di colpacci ne ha messi a segno davvero tanti, e non solo nella sua terra di origine. E ancora, con non citare una incredibile Flora Stile, salernitana già “Miss Mamma” 2019, che praticamente al suo esordio ha retto bene il personaggio (davvero inconsueto per una mamma di famiglia e moglie tradizionalmente legata a certi valori) della aspirante attricetta che si fa convincere a fare la escort. Le altre figure in scena poi.

La vulcanica Titti Petrucci, nota creatrice di moda, nel ruolo della famosa regista che compare in scena con le “sue” attrici: Natascia Ummaro, Maria Pirozzi, Anita De Vivo. Tutte alla loro prima esperienza sul set e questa volta non perché vittime di un approfittatore seriale, ma per pura curiosità e anche divertimento. Perché soddisfazioni piccole o grandi che siano, non esistono senza la gioia del fare…

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Redazione Giornalistica

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