Incontriamo Jessica Auricchio, che ci parla di donne e moda
Oggi incontriamo Jessica Auricchio, modella di origini napoletane che ha deciso di mettersi in gioco posando per un servizio senza veli.
Alta 1.80, inizia la sua carriera di indossatrice all’età di 15 anni facendo defilé di alta moda e shooting, favorita dai suoi centimetri che considera un punto a suo favore. Un tipo di donna che gioca con la sua sensualità, senza paura: un simbolo glamour e sexy.
Nell’ultimo shooting è stata fotografata senza veli, dalla fotografa romana Maria La Torre, lasciandosi sottoporre al suo occhio critico durante il servizio fotografico. Una personalità che l’ha portata a seguire i giusti canoni della moda, con professionalità, passione e diligenza, gli stessi che ha rilevato anche con i personaggi famosi che ha scattato come: Caterina Shula, Attilio Fontana, Sergio Muniz, Raoul Bova, Rocio Munoz Moralez.
Scatti che valorizzano a pieno le sue curve ricoperte di paillettes di un bel rosso fuoco per esaltare la sensualità. Jessica Auricchio posa mostrandosi in tutta la sua carica di seduzione e noi l’abbiamo incontrata per voi.
Jessica hai postato senza veli, hai provato imbarazzo?
No, nulla di malizioso. Alla fine si tratta di scatti moda nel valorizzare il reale e il bello, senza secondi fini, tra l’altro sono stata scattata da una fotografa donna, il che è servito al sentirsi al proprio agio e in un contesto di familiarità. Un po’ di imbarazzo c’è ma in questo caso il bello è trovare persone affabili e rispettose che ti siano complici e che valorizzano l’imbarazzo.
Senza veli come provocazione o forma di espressione?
Scatti audaci ma assolutamente no come provocazione. Le modelle incarnano come ruolo quello di etichettare messaggi, in maniera pudica ho voluto omaggiare la donna, in chiave interpretativa come amore per se stessi cosi come si è.
Amare il proprio corpo, ricordare la donna degli anni ’50 magari, dove gli scatti diventerebbero forma di espressione della bellezza pin-up. Ancora la donna “clessidra” celebrata in Sophia Loren o Gina Lollobrigida. Mi piace l’idea di celebrare la donna giunonica simbolo di fecondità, ed ecco tra bellezza, forme e curve un altro messaggio profondo che si potrebbe benissimo etichettare: sapersi riconoscere distanti dall’anoressia.
Mi piace poter esprimere con una foto tutto questo ed essere mediatica di riflessioni sane.
Come ti sei trovata a lavora con Maria La Torre sul set, dopo i tanti nomi importanti che ha scattato?
Maria La Torre lavora con grande scrupolosità, passione per l’immagine e sperimentazione. La definirei una creatrice di icone, dato che realizza dei veri e propri ritratti, dietro di lei si cela sempre una scelta precisa di luci e di colori, un lavoro di equipe diretto con estrema cura, proprio come se fosse una regista durante il making of di un film.
Ogni personaggio da lei fotografato è volutamente reso speciale, pur mantenendo i tratti salienti della propria personalità. E’ uno step rilevante nel mio percorso moda: poter vantare di essere stata fotografata da Maria La Torre secondo i suoi canoni ed imprinting , un onore essere catturata nel momento in cui stavo liberando me stessa.
Qual è lo scatto perfetto per far sentire una donna completamente a suo agio?
Credo che la vera bellezza sia insita nell’essere se stessa. Il segreto? Dietro all’obiettivo bisogna farci sentire apprezzate, solo così possiamo dialogare con la macchina fotografica, trasmettendo qualcosa dagli occhi e dalla testa.
Il tuo futuro è nella moda?
Posso anticiparvi una importante collaborazione con un fotografo influente nel settore moda e spettacolo per un lavoro alquanto importante.