Manuel “Hosè” Picciolo nasce a La Spezia il 15/06/1989. Sin dalla prima infanzia inizia a voler vibrare di musica. Distrugge l’udito della madre pregandola continuamente di mandarlo a lezione di chitarra, richieste che non verranno mai adempite. All’età di 13 anni, riesce a convincere l’anziano vicino di casa, chitarrista esperto, a rimettere apposto una chitarra trovata dal padre in un cassonetto dell’Arsenale. E’ l’inizio del tutto. Con la chitarra che si scorda continuamente e con il solo aiuto dell’orecchio, Manuel inizia a “tirar giù” le note di Samba pa ti ed Europa di Santana, a farsi trascinare dalle sonorità di Bob Marley, Pink Floyd, Doors e De Andrè e inizia a comporre i primi brani e poesie. Parole e voce saranno il perenne binomio della sua arte, senza dualità.
All’età di 15 anni si esibisce per la prima volta alla Dialma Ruggero, in qualità di solista. Alcuni concerti di sola chitarra e voce per poi passare ad una fitta serie di gruppi. Tra questi anche gli Oltremodo (ora Visibì), esperta band spezzina con il quale inizia a riarrangiare i brani in chiave folk, imparando sempre più a fare scorrere le dita sul manico, con gusto e precisione. Nel 2006, c’è poi una nuova importante occasione. Dopo solo 2 settimane di confidenza con il nuovo spessore delle corde, viene chiamato a ricoprire il ruolo di bassita dagli April Fool’s Day, avviata band rock&funk spezzina. E’ tempo di groove, sincopi e lavoro duro dietro le quinte. Ed è proprio con questa formazione che arrivano i primi traguardi importanti: calcare il palco del Jux Tup, esibizioni regolari e il primo concorso vinto (rock contest di Carrara 2008 con l’incisione del primo CD ufficiale, uscito per la RC MUSIC RECORDS ). Intanto “Hosè” continua a crescere, in maniera ancora autodidatta, continuando a comprare e ricevere strumenti diversi. Ed è proprio in questo processo di continua esplorazione che crescono anche le sue qualità compositive, grazie alla maggiore conoscenza di timbrica, estensione e possibilità di ogni singolo strumento “carezzato”. Amore e passione continuano a crescere, in ogni singolo istante di vita.
A rendere tutto molto più indirizzato e sentito è, però, l’arrivo nel dicembre 2006 della pratica buddista nella vita di Manuel: Nam myoho renge kyo. La luce giusta nel momento giusto per trasformare il buio e creare valore anche dal fango più profondo. E sono proprio la pratica del buddismo di Nichiren Daishonin e le molteplici attività della Soka Gakkai (associazione per la creazione di valore) che rafforzano e influenzano il suo spirito originario, motivandolo a crederci fino in fondo, con la forza di vincere ogni ostacolo. E consapevole che il beneficio arriva solo quando, con sforzo sincero, cambiamo atteggiamento nei confronti della vita, ogni singolo sforzo di Manuel per trasformare sè e l’ambiente lo porta ad accogliere il primo regalo dell’universo. Nel luglio del 2010, difatti, apre il concerto a Gloria Gaynor, assieme agli April Fool’s Day e davanti a circa 4000 persone. Non è tutto qui, c’è l’occasione per sfidare ancora i propri limiti. Nel solito anno,infatti, diventa bassista dei Rush to End, con cui decide di sfidarsi a fare metal e a metterci del suo. Cavalcando il nuovo approccio con i tempi dispari e le “giovani” sonorità distorte inizia la composizione di brani inediti. La creatività scorre veloce, sulle ali dell’entusiasmo, e all’inizio del 2011, dopo aver concluso la prima demo, decidono di partecipare al Jux rock contest. E’ un’altra grande occasione per Manuel, che arrivato in finale con la band, ha la fortuna e il merito di vincere il premio come miglior bassita. Il 2011 è già anno prolifico, ma il 13 luglio, compleanno della madre, arriva la ciliegina sulla torta: gli April Fool’s Day, aprono alla Original Blues Brother Band! Roba da obla!
Nel Luglio 2014 arrivà anche il primo disco ufficiale con i Visibì, band folk spezzina, dal titolo “Giro di Danza”.
Dopo le tante emozioni è tempo di rimettersi a lavorare sui propri brani. C’è voglia di trasmettere. E dietro c’è un grande obiettivo: curare con musica e parole. Arrivare al cuore delle persone e farle vibrare di vita, quella natura meravigliosa che ognuno di noi ha dentro. Ed è proprio per questo che, su mistica segnalazione della madre, Manuel decide di chiamarsi Mappo, l’epoca malvagia in cui l’uomo può, però, ritrovare la luce intrinseca e condividerla con ogni singola persona. E nel luglio 2015 arriva finalmente il primo prestigioso riconoscimento: vincitore del Premio Lunezia per la sezione nuove proposte con il brano “Pregherò”.
Noi de La Gazzetta dello Spettacolo lo abbiamo intervistato.
Parliamo di Pregherò, il brano con il quale hai vinto l’edizione Premio Lunezia 2015: com’è nato?
E’ un brano nato di cuore, una canzone basata, per così dire, sull’umanità,
Un brano nato in un contesta buddista: sei praticante e questa cosa ci accomuna…
Allora sei di parte… (ride di gusto)
No, ti avrei intervistato comunque…. Un brano che porta avanti questo bellissimo sentimento che è la compassione, ovvero quel sentimento grazie al quale siamo in grado di gioire o soffrire con gli altri, un sentimento di condivisione, troppo spesso perduto, al giorno d’oggi…
Sì, mi sono molto appassionato a questo i brani, con i miei compagni di fede, ed ho decisodunque di portarlo a Lunezia…
Basta compiere una rivoluzione in noi stessi per provocare una rivoluzione nell’ambiente che ci circonda… Non a caso, concludi il tuo brano con il mantra Nam Myoho Renge Kyo…
Sì, credo sia importante un nostro cambiamento interiore, per un mondo migliore, ogni giorno…
Perchè hai scelto di chiamarti Mappo?
Perchè mi piace come sonorità, perchè Mappo è per il buddismo l’epoca che stiamo vivendo ora, il periodo che nonostante la crisi, ci dà la possibilità di cogliere il vero valore della vita… E poi è anche l’anagramma del mio nome, che io e mia madre ci siamo divertiti a trovare insieme….
I tuoi progetti attuali…
Ho registrato in questi giorni a Milano un brano che porteremo al prossimo festival di Sanremo… Incrociamo le dita…
Ce lo poniamo allora come prossimo obiettivo, tramite la pratica… Come facciamo a seguirti, Mappo?
Sicuramente sui social network e poi anche su I-tunes, dove trovate il mio brano Aria, un inno alla vita, che dice tutto…
Stiamo per concludere: lascia un messaggio ai nostri lettori…
Spero solo che il mio brano dia uno stimolo per sentire una parte, seppur piccola, di quell’universo che abbiamo dentro…