L’ansia da Covid19 si può combattere talvolta anche con un po’ di senso dell’umorismo e questo è uno degli obiettivi principali del singolo Mi Sono Rotto! Ad interpretarlo è il comico, imitatore, cantante e speaker radiofonico Claudio Lauretta che, insieme a Davide De Marinis e Andrea Agresti ha dato vita ad un trio davvero irresistibile, con tanto piglio e grinta. Con una storia professionale di tutto rispetto che lo vede in tv tra gli altri, nei programmi Piacere RaiUno, Markette – Tutto fa Brodo in Tv di Piero Chiambretti, La Sai l’Ultima, Italia’s Got Talent, Colorado, Zelig, Paperissima Sprint, attualmente Lauretta intrattiene il pubblico con la trasmissione Ciao Belli su Radio Deejay e a Striscia la Notizia con le divertenti imitazioni di personaggi come Giuseppe Conte, Silvio Berlusconi, Matteo Renzi, Platinette, Giovanni Floris, Claudio Bisio e tanti altri.
Non a caso in Mi Sono Rotto Lauretta canta con la voce di Renato Pozzetto pronunciando una delle sue mitiche frasi, quella che da il titolo al brano, tratto dalla nota commedia Il Ragazzo di Campagna. Abbiamo fatto quattro chiacchiere con il simpatico artista per saperne di più di questo ironico progetto musicale e della sua vita alle prese, purtroppo come tutti, con le (sacrosante) restrizioni da Covid19…
Benvenuto su La Gazzetta dello Spettacolo a Claudio Lauretta. Se il brano Mi Sono Rotto fosse una medicina, quale sarebbe la prescrizione?
Grazie a voi. Direi di ascoltarla dalla mattina alla sera. Questa canzone bisogna cantarla in quei momenti in cui devi contare fino a dieci, quando qualcuno ti fa proprio arrabbiare, in questo tipo di circostanze. Quando ti cadono le chiavi della macchina per terra e non le ritrovi, quando hai messo troppo sanificatore ed hai le mani tutte appiccicaticce, quando hai la mascherina che ti prude sul naso… Ecco, Mi Sono Rotto è un po’ come il Maalox, quando ti serve lo prendi. Come si dice, al bisogno.
Di sicuro non è facile trattare un argomento forte, serio e drammatico come la pandemia e cercare di sdrammatizzarlo con leggerezza, per aiutare tutti a cercare di superare le avversità. Ma tu hai sempre questo senso dell’umorismo, anche lontano dai riflettori?
Mi sento di dover sfatare il mito che vuole che i comici in realtà nella loro vita privata siano molto tristi. Lo diceva il grande Totò: il comico quando è in pubblico è allegro mentre poi quando non lavora è triste e introverso ma per me non è così. Sarà anche che io ho la fortuna di avere una bella famiglia e quando siamo insieme ridiamo e ci divertiamo. E’ chiaro comunque che questa pandemia ci sta mettendo tanto alla prova, soprattutto per uno come me abituato ad esibirsi almeno 5,6 volte al mese, ad avere il contatto con il pubblico, a sentire le risate della gente. Ti confesso che questa situazione per me inizia ad essere pesantuccia.
Anche tu come molti sei quindi costretto a rinunciare ad una parte del tuo lavoro…
Fortunatamente io ho altre attività, ho la radio e la tv però la mancanza del pubblico cpme ti dicevo mi pesa parecchio. Quindi questa frase, il titolo del nostro brano ovvero Mi sono Rotto la sento particolarmente mia in questo periodo. Questo non significa assolutamente che io sia un negazionista, lungi da me dall’essere contro i vaccini e cose del genere. Dico soltanto che mi sono rotto della pandemia e inizio a accusare il colpo…Il primo lockdown l’ho vissuto con uno spirito sereno, mi dicevo “andrà tutto bene” e ne ero molto convinto, forse perché non avevo ancora la consapevolezza di quello che stava succedendo. Ora che siamo tutti consapevoli, questo secondo lockdown lo concepisco come molto più problematico.
E stai perdendo la pazienza…
Guarda, devo confessarti che inizia a pesarmi anche impastare la pizza a casa! Comincio a dirmi che sarebbe meglio andare a prendersela in pizzeria questa benedetta pizza! Anche le cose belle, tipo cucinare i dolci a casa o per l’appunto impastare la pizza iniziano a stancarmi…
Tornando al singolo Mi Sono Rotto, tu De Marinis e Agresti vi conoscete da molto tempo…
Con Davide ho condiviso il palco qualche volta mentre con Agresti, essendo entrambi dei comici, ci siamo trovati ospiti in vari programmi televisivi oppure a far provini per le trasmissioni Mediaset.
In Mi Sono Rotto tu canti “alla Pozzetto”. Come ti è venuta questa idea?
Sono stato coinvolto da Davide e Andrea per pronunciare nel pezzo la famosa frase Mi Sono Rotto i… di Pozzetto, tratta dal film Il Ragazzo di Campagna. Dovevo fare solo quello, dato che io sono famoso anche come imitatore di Pozzetto, Renzi, Di Pietro. Il famoso deep fake di Renzi che fa il gesto dell’ombrello a Striscia la Notizia…quello sono io. Dunque mi hanno chiamato per la frase alla Pozzetto ed io sono andato. Poi complice l’ilarietà e l’atmosfera mi hanno proposto di dire anche altre cose alla Pozzetto tipo “bella gioia” e “la vita l’è” bella. Ho iniziato così, con un po’ di frasi e alla fine cantato anche la canzone con la voce di Pozzetto entrando a far parte del trio.
Cosa stai facendo in questo periodo?
Intanto tra i miei più recenti lavori c’è Voice Anatomy con Pino Insegno, poi continua l’impegno di tutti i giorni a Radio DeeJay con Ciao Belli dalle ore 13 alle 14. Poi stiamo già pensando al Mi Sono Rotto Tour per la prossima estate.
Cosa ha cambiato la pandemia della tua vita, anche riguardo il lavoro in radio?
Abbiamo iniziato tutti ad avere piu dimestichezza con l’online e siamo riusciti a fare molte più cose con la tecnologia e non in presenza. Questa è una cosa che abbiamo imparato in quarantena ed è positiva. Altra cosa che è cambiata e che mi manca tantissimo è non poter uscire per vedermi con gli amici di famiglia, andare a mangiare al ristorante…La pandemia mi fa apprezzare ancora di più queste cose.
Quali sono I tuoi progetti per il futuro?
Faccio spettacoli live da quando avevo 15 anni, ne ho 50 anni e non sono mai stato fermo come in questo periodo. Non mi ricordo di essere mai stato fermo per sei mesi, addirittura non per più di un mese. Facevo un po’ di vacanze ma poi riprendevo subito a recitare, invece con questo blocco dovuto alla pandemia si è fermato un po’ tutto. Non vedo l’ora di ritornare nei teatri e nelle piazze a fare quello che so fare meglio, il mio lavoro. Il mio progetto è quello di rimettere in piedi il mio spettacolo con il mio chitarrista che mi accompagna sul palcoscenico. Sono impaziente di ritornare a sentire gli applausi del pubblico.