Luca Bonaffini - La leggenda del poeta sul fiume

Luca Bonaffini e la “sua” via Emilia

Si chiamerà “La leggenda del poeta sul fiume. Antologia casuale di storie, ballate e canzoni sottratte al Secolo Breve” la compilation di Luca Bonaffini in uscita il 20 novembre 2020 (con album in uscita nel 2021).

La playlist della raccolta conterrà dodici tracce estrapolate da alcuni suoi progetti discografici ma componendo una sorta di concept: il suo viaggio fatto alla scoperta del “fare il cantautore” passando da  Modena a Reggio Emilia e proseguendo per Bologna.

Luca Bonaffini - La leggenda del poeta sul fiume

Luca Bonaffini in questo concept racconta e ricorda il suo percorso di quando, con diecimila lire in tasca (sentendosi quasi milionario) si imbatté in un’etichetta bolognese che gli produsse il primo 45 giri e che in modo informale gli favorì l’incontro con Pierangelo Bertoli e Claudio Lolli. Aveva solamente 19 anni nel lontano 1982, e per i ragazzi come lui che sognavano di diventare cantautori, l’Emilia rappresentava il rock, il beat, il jazz dei songwriter nostrani.

Anche se per lui in realtà questo suo viaggio iniziò ancora ai tempi della scuola, dove con i suoi compagni di classe, a suon di musicassette piratate e testi di canzoni scritti a mano sui diari . Ascoltava i loro miti Guccini, Dalla, i Nomadi considerati i più vicini di casa, dato che Roma e Napoli  per ragazzini squattrinati come loro, erano lontane quasi come Parigi o Liverpool. Mete raggiungibili da Mantova o da Milano, e si partiva con tanta  voglia di libertà, i moti di protesta e le utopie ereditate dalle generazioni più grandi.

La scaletta comprende brani insoliti come  “Qualcosa di più” (con un testo – narra Bonaffini arrivato via fax nel 1998 – di Claudio Lolli, scomparso nel 2018, dopo averlo omaggiato con una nota introduttiva nel suo libro biografico La protesta e l’amore, Gilgamesh 2015), “Il poeta Stone” (un brano evocativo delle rivolte sociali del Sessantotto con la doppia voce della mantovana Donata Luani), “Via Emilia” (il viaggio ideologico della generazione trasversale dei sognatori); ma non dimentica omaggi potenti come “Eppure soffia” (cantata in tre, con Alberto Bertoli e Flavio Oreglio), “Varsavia” (di Pierangelo) e “Nuovamente sulla strada” (di recente pubblicazione, scritta e cantata insieme a Marco Dieci, co-autore di tantissimi successi di Bertoli). L’Emilia incontra il Po’ e il Panaro, diventando il fiume unico della poesia “controcorrente” (La leggenda del poeta sul fiume) guardando alla Seconda Guerra Mondiale (A casa). Infine non mancano i contributi unplugged nelle romantiche “Ehi ballerina” e “Sarò lì ad aspettarti”, e qualche riferimento al “nuovo Bonaffini” (Di mare di terra di fuoco e di cielo) per arrivare a “Chiama piano” (che quest’anno compie trent’anni) scritta da Bonaffini e che Pierangelo Bertoli nel 1990 portò al successo cantandola con in coppia con Fabio Concato.

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