Un nuovo, doppio, lavoro all’attivo per l’artista Paolo Vallesi, che ci presenta brani di successo, che abbiamo tanto amato, rivisitati, insieme a nuove, bellissime, canzoni. “Io, Noi”, questo il titolo di questo suo progetto, rappresenta una riscoperta, un lavoro intriso di forti e nuove emozioni, un progetto desiderato, voluto, che Vallesi spera possa essere ascoltato dai molti.
Benvenuto su La Gazzetta dello Spettacolo, Paolo Vallesi. Dopo cinque anni presenti il tuo ultimo lavoro discografico, nato per festeggiare i tuoi primi trent’anni di carriera, costituito da due dischi: “Io”, il titolo del primo, e “Noi” il titolo del secondo. Un lavoro legato agli anni novanta ma realizzato nel 2022. Come ha preso vita il tutto?
Si è trattato di un’operazione abbastanza complessa. Da una parte si presentava questo trentennale, un discorso legato ai miei successi, a tutto ciò che avevo realizzato, dall’altra parte vi era invece la voglia di pubblicare degli inediti, cosa che non accadeva dal 2017. Ho quindi realizzato i primi inediti e poi cercato le canzoni da ripresentare in cui sono accompagnato da artisti a cui sono molto legato.
In “Noi” è racchiusa la parte divertente di questo lavoro, quella caratterizzata dalla collaborazione con i tuoi colleghi di sempre, da Morandi a Ruggeri, per poi passare a Masini. Come hanno accolto questa tua richiesta e, se possibile, quale aneddoto puoi raccontarci da questa esperienza?
Si tratta di persone davvero care che, ogni giorno, tendo a ringraziare per questa collaborazione. Si tratta di un lavoro concepito in una maniera molto semplice, senza dover fare affidamento a qualcuno che mi procacciasse un qualcosa. Ho preso il telefono ed ho chiamato amici, colleghi, a cui devo questi nove regali presenti nell’album. Attestati di stima importanti. Di aneddoti ce ne sono stati davvero tanti. Ne “La forza della vita” Gianni Morandi mi ha regalato una forte emozione legata alla sua commozione. Pensavamo avesse bisogno semplicemente di bere dell’acqua, quindi abbiamo interrotto la registrazione, invece era davvero preso dalla canzone, e più che emozionato nel dirmi che questo pezzo gli regala sempre un qualcosa di forte. Potrei raccontarvi anche del dietro le quinte con Leonardo Pieraccioni. Quando è arrivato ha portato forza comica ed una particolare forza legata alla canzone in sé.
“La forza della vita”, in cui duetti con Gianni Morandi, sin dal suo primo ascolto, ha rappresentato, anni fa, un monito, un reale messaggio di forza, per ognuno di noi. Come nacque quel pezzo e quali sensazioni ti regala ancora oggi?
Nacque tutto in maniera molto casuale, come nasce ogni tipo di canzone. Mai avrei pensato, nello scriverla, di poter trasmettere sensazioni così forti. Si tratta di un pezzo che è ormai vivo nel cuore di ogni singola persona che ha avuto modo di ascoltarlo, di viverlo. Si tratta di una canzone che sarà per sempre parte del patrimonio della canzone italiana.
Parlaci di “Bentornato”, il singolo presente nel tuo nuovo lavoro discografico?
La genesi di tutto ha avuto inizio proprio con questo brano, “Bentornato”, per cui ringrazio Amara, giovane e brava collega. Quando presi parte al programma presentato da Amadeus, “Ora o mai più”, vincendo adirittura l’edizione, ricordo che ogni persona che incontravo era portata a dirmi “bentornato”. In realtà non ero mai andato via ma per il pubblico era proprio come se fosse andata così. In maniera casuale, dunque, è venuta fuori questa canzone, nata proprio a quattro mani. Canzone presentata ad un recente Sanremo che non ebbe possibilità di essere in gara, purtroppo. Sono stato comunque felice di averla potuta realizzare e ringrazio anche Simone Cristicchi per la realizzazione del video. Volevo che questo brano rappresentasse l’inizio e la fine di questo progetto e cosi è stato.
Ci accennavi, appunto, della tua partecipazione ad “Ora o mai più”. A quale programma musicale ti piacerebbe poter prendere parte?
Non c’è alcun programma a cui vorrei poter prendere parte, oggi!
Se fosse Paolo Vallesi a dover mettere in piedi un programma musicale, invece?
Partirei sicuramente dai giudici, che fungono da parte integrante dello spettacolo. Si, ci sono anche i cantanti, ma hanno una funzione diversa. Cercherei quindi di seguire le cose insieme, a vantaggio di chi fa musica, invece di rendere in primo piano chi la giudica.
Si parlava di anni ’90 e di un disco concepito in tale maniera..
Ho passato molto tempo all’interno dello studio per curare ogni minimo aspetto di ogni mio brano. Suoni più che mai odierni ma con ritmi e un modo di lavorare identico a quello utilizzato proprio negli anni ’90.
Si avvicina Sanremo e dunque che ricordo hai delle tue partecipazioni e della vittoria?
Sono sempre grato a Caterina Caselli che mi portò lì la prima volta e a Pippo Baudo che mi volle nelle edizioni successive. Sarò sempre grato al Festival di Sanremo anche perché mi ha cambiato la vita.
Chi è oggi Paolo Vallesi e quanto è riuscito a realizzare di ciò che desiderava un tempo?
Avevo sogni modesti, legati alla possibilità di poter fare un semplice quarantacinque giri e ricevere un disco d’oro, un sogno nel sogno. Oggi, con due dischi di platino e cinque dischi d’oro più di dieci album all’attivo e dischi live e quanto altro penso di aver superato tutti i sogni che avevo da ragazzo.
Cosa ti auguri di poter concretizzare un domani?
Il cassetto dei sogni è vario e magico. Ogni volta che ne esaudisci uno ne nascono altri. In questo momento ho un obiettivo più che un sogno, quello di far conoscere a più persone possibili questo lavoro per me importantissimo che mi ha portato via due anni di vita bellissimi. Un progetto curato in toto dalla copertina ad ogni minima cosa.
Ti andrebbe di dare qualche appuntamento live di Paolo Vallesi ai tuoi sostenitori?
Da marzo riprenderemo la tournée, recuperando anche la data di Roma, per poi procedere con ventidue live fino alla fine di ottobre. Le date saranno fissate sul mio sito che vi consiglio di tenere d’occhio.