Ferdinando Borrelli, stilista di Ferdinand Atelier, ha vinto il concorso “Fashion in Paestum” con la collezione d’alta moda “NUDE ARMATURE”. L’evento, che si è svolto nella suggestiva Arena dei Templi di Capaccio Paestum, è alla seconda edizione e vede come direttore artistico Lucio Di Filippo.
Lo scopo del concorso è individuare, valorizzare e premiare creatori couturier e fashion designers. La giuria, presieduta da Vincenzo Merli, Manager brand maison Egon Von Furstenberg, era composta da: Sabrina Biraghi, direttore de “Il Tempo” quotidiano di Roma; Alessia Tota giornalista di Rendez Vous de la Mode; Rosaria Sica; corrispondente de “Il Mattino” di Salerno; corrispondente de “La città” di Salerno. In giuria anche lo stilista Cilentano Arminio Tavola; la Dott.ssa Antonietta Lancillotti della fondazione Vico, partner della manifestazione in occasione del Festival Vichiano; dal presidente dell’Istituzione Poseidonia Enzo Cerullo; dal medico Mario Trevisant; e, infine, da Assunta Niglio, rappresentante del Parco del Cilento, Diano ed Alburni. Seconda classificata la stilista Sara Di Dio, romana, e terzo Francesco Paolo Salerno, di Foggia. A sfilare, durante la serata, dieci capi d’archivio della maison Fustenberg, in ricordo dell’anniversario del compianto Egon. In passerella direttamente da Alta Roma, Gianni Molaro con la sua art couture e “la signora della moda italiana” Raffaella Curiel.
Ferdinando Borrelli, vincitore del concorso, e di una crociera offerta da MSC, partner ufficiale della kermesse, ha ricevuto il premio dal presidente di giuria Vincenzo Merli che si è complimentato per l’alta sartorialità dei capi alle armature storiche, presentati dal Borrelli. Lo stilista, di Ercolano, ha presentato un défilé molto emozionante con una collezione di capi ispirata dell’armatura, infatti, i capi hanno lo scintillio, l’aderenza al corpo. L’armatura è anche lo scheletro di un capo spalla, che costituisce l’anima stessa della giacca. Il concetto di forza, di rigore incontra però quello di delicatezza. Tessuti leggeri, palpabili, incontrano tessuti rigidi, il crine, utilizzato solitamente come struttura, incontra il satine.
Al concetto di armatura viene associato quello di “nudo”, un nudo cromatico oppure creato da una reale trasparenza. Modelle con metà volto coperto da una maschera, che riprendeva gli scintillii degli abiti, hanno sfilato a passo deciso e con fare da “guerriere”, con pose fiere. A chiudere la sfilata l’abito bianco, voluminoso, portatore di pace, di serenità, una splendida Lis Kedma, volto di Ferdinand Atelier, ha mostrato il viso liberandosi della maschera scintillante solo a fine passerella, in un grande applauso del pubblico. “Spero di aver regalato più che abiti, emozioni” così saluta il pubblico lo stilista a fine défilé, per poi ringraziare, a vincita avvenuta, tutte le persone che lo hanno sostenuto prima e durante l’evento. Ad attendere Ferdinand Atelier, Amantea, dove lo stilista aprirà la kermesse “La Grotta dei Desideri”.