Balossa, collezione Autunno Inverno 2020-2021

Balossa, collezione Autunno Inverno 2020-2021

Oggi vi raccontiamo della collezione Autunno Inverno 2020/21 di Balossa presentata alla Milano Fashion Week.

Celebrato come l’appuntamento imperdibile della Milano Fashion Week Donna, White Milano, con i suoi oltre 550 marchi e 27.000 visitatori, si conferma ad ogni edizione il marketplace ideale dove la moda womenswear interagisce con i più influenti player internazionali del settore, in un contesto unico nel suo genere.

Da sempre la sua formula vincente è l’offerta buyer-oriented: un’accurata selezione internazionale, che risponde alle necessità del mercato, portando in scena il meglio del panorama fashion attuale nelle quattro location di Via Tortona presentando la collezione FW 2020/21. Fra le Aziende che espongono.

Il gesto, l’istinto, l’ossessione, riuscire a costruire l’intera collezione di Balossa partendo dal gesto istintivo di tagliare con le forbici una camicia maschile e poi ricomporre il tutto modellandolo sul corpo, è un’arte da maestra, di Indra Kaffemanaite, stilista.

Apparentemente non c’è una destinazione specifica, camicie che diventano poncho, gonne con pannelli applicati in sbieco, ampie camicie caban, pannelli sovrapposti con lunghezze diverse per assomigliare a petali di un fiore rigirato, grandi fiocchi e doppi nodi, le cinture… lunghissime, come nastri, doppiate da tessuti diversi in modo di creare lampi di colore, di pelle, capaci di mutare destinazione all’abito, alla camicia, alla stola.

E poi sempre la camicia, semplicissima e monacale, regale, asimmetrica, lunghissima e cortissima, il fiocco come ornamento, anche due fiocchi e due nodi, lunghezze diverse che si incrociano, creando un pannello che palpita su pantaloni esili, la palette di colore, oltre il bianco, prevede il dolce celeste, il blu navy, il tenero rosa/glicine, il verde oliva, il beige, il tessuto si basa sul tema primario dell’azienda, cura e attenzione alla sostenibilità e all’ambiente, la collezione è realizzata impiegando tessuti che derivano da una filiera che segue processi produttivi certificati e che utilizza fibre naturali, usando stampe dai coloranti senza chimica, dunque cotone organico, lana e lana e cachemere, camicie che diventano abitini, strette in vita e poi si gonfiano, volano, come farfalle, camicie/capispalla dove le fodere occhieggiano in lunghezze diverse, sembrano giocare, e con ironia la stilista fa un lavoro di ri-autentificazione della camicia, riportandola alla base del significato ma rinnovandola nel linguaggio, concretizzando un glamour inaspettato, una forza di espressione e invitando lo spettatore a mettere in moto la forza dell’ immaginazione che Indra Kaffemanaite invita a riscoprire.

Su Daniela Iavolato

Appassionata di comunicazione e digital, mi occupo di ambiente e green.

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