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Moda non più separatista: uomo e donne intersecano le coscienze.

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Nella moda del terzo millennio assistiamo ad una vera e propria rivoluzione culturale che sovverte la concezione nettamente distinta fra uomo e donna. Ed ecco che nelle passerelle vedremo, sempre più, nuovi look androgeni per le donne e più spiccatamente femminili per gli uominiNon è nella mentalità corrente sviluppare un certo tipo di concezione, ma la moda, sempre più sperimentale, ci ha abituati a dei veri e propri colpi di scena. A questo punto c’è da dire che essa, come mai prima di adesso, riflette i mutamenti e le abitudini modificate della gente che cerca di seguire una propria visione della realtà, adattando lo stile personale, ad un nuovo concetto radicale che fa emergere delle personalità più eclettiche ed aperte verso ciò che prima era ignoto e sconosciuto. D’altronde, siamo nell’epoca dell’apparenza dove l’uomo ha imparato a curarsi e a non essere più un cavernicolo, mentre la donna ha decretato il suo successo e la voglia di emergere assumendo connotati maschili saziando la sua sete di potere. Le passerelle, a quanto pare, evidenziano questi aspetti e ci propongono androgene donne dall’allure seducente e primitivo, di carattere ed estremamente contemporanee oppure uomini con borse a tracolla, dai tratti femminei e mani curate. Questo è quello che la moda definisce “svelare un tabù” che imponeva schemi prefissati ed impigriva le coscienze. Essa, con il suo grandissimo lavoro di studio e di ricerca, permette, oggi, una libertà senza tempo, dove i ruoli vengono capovolti, ed ognuno esplora il suo mondo interiore permettendo a sè stesso di essere ciò che vuole all’interno di una società che giudica e bacchetta il “diverso“. Questa è la moda. Un gioco ambizioso che garantisce libertà e voglia di essere (se stessi).

Su Stefania Massari

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