Margherita Mannino
Margherita Mannino

Margherita Mannino, la mia esperienza in Doc-Nelle Tue Mani

Incontriamo la giovane attrice veneta Margherita Mannino, che si sta facendo sempre più strada nel mondo della TV e di recente, l’abbiamo vista in Doc-Nelle Tue Mani, la fiction con protagonista Luca Argentero di casa RAI.

Margherita Mannino come hai vissuto questa esperienza nella fiction?

Sono stata Matilde nell’ottavo episodio. Un’astronauta decisamente particolare. Ho trovato un ambiente di lavoro sereno e fresco, elemento reso possibile anche dal cast, i cui attori sono tutti molto giovani. Doc è costruita più sul modello americano delle serie tv, ha un approccio molto estero in questo senso. Si nota tutta la qualità che ha. Gli ascolti l’hanno premiata. Penso che questo dipenda anche dalla storia che è stata raccontata, ispirata a quello che è davvero successo a Pierdante Piccione, un medico che in seguito ad un incidente ha perso 12 anni della sua memoria.

Nella tua carriera anche l’amore per il teatro…

Prima che tutto venisse bloccato a causa dell’emergenza Covid19, ho avuto la possibilità di interpretare il ruolo della senatrice Liliana Segre, all’interno di uno spettacolo che abbiamo portato anche nelle scuole. Ritengo che il teatro sia importante per insegnare qualcosa, per dare dei messaggi. C’è stata una grande risposta da parte delle scuole e degli insegnati. Spero che sia servito anche per frenare i messaggi d’odio che, negli scorsi mesi, si sono riversati sulla Segre. Noi lo spettacolo, ad onor del vero, l’avevamo pensato prima di tutto il clamore che si è innescato attorno a lei, una donna di 90 anni da cui bisogna imparare tanto.

Margherita Mannino a teatro
Margherita Mannino a teatro

Sappiamo che il CoronaVirus non ha permesso anche ad un film importante per te di andare nelle sale.

Era basato sulla storia di Mario Mieli, l’attivista omosessuale e baluardo del movimento. Tra l’altro è stata bloccata pure la tournee di Morte di Un Commesso Viaggiatore, che mi vedeva nel cast insieme ad Alessandro Haber, Duccio Camerini e tanti altri. Anche un cortometraggio, a cui tengo particolarmente perché parla in un modo inusuale di violenza sulle donne – che si intitola L’Aurora -, è stato presentato solo on line al Cortinametraggio. Lì sono la protagonista, recito insieme a Francesco Wolf e a Sara Lazzaro, che in DOC interpreta Agnese, la moglie del medico Andrea Fanti (Luca Argentero).

Ci vuoi raccontare la tua esperienza nel film Lovers?

Ero Giulia, la protagonista. Cast pazzesco e forte, da Primo Reggiani ad Ivano Marescotti, passando per Antonietta Bello. La forza di quel film è che ciascuno di noi ha potuto interpretare quattro personaggi. Lì ho dato ampio spazio alla mia immaginazione. Quel lavoro è stato girato interamente a Bologna, una città che io conosco bene.

Margherita Mannino e la sua passione per i viaggi, una laurea in Giurisprudenza e il futuro dell’arte. Come vivi questo periodo?

Penso ci sarà una ripresa molto lunga nel settore, ma non voglio essere pessimista. Sicuramente sarà difficile, soprattutto nel primo periodo, fare degli spettacoli in teatri dove ci sono 800 posti; non si potrebbero mantenere le giuste distanze. Bisognerà stare attenti agli assembramenti. Però chissà, magari tutto ciò porterà alla nascita di un nuovo teatro, ad un nuovo modo di approcciarsi a quest’arte.

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