Incontriamo Francesca Cavallin che ci parla dei suoi successi
Francesca Cavallin è al Cinema con la commedia I babysitter e in TV nella fiction di Rai 2 Rocco Schiavone, dove recita accanto a Marco Giallini.
Un periodo intenso e impegnativo per l’attrice. Ma Francesca Cavallin è molto di più e quando la conosco per intervistarla, me ne rendo conto quasi subito. Francesca Cavallin, prima di essere un’attrice, è una donna, una donna consapevole e curiosa, una donna piena di sfumature e verità.
Ma Francesca è anche una mamma, una moglie ed è totalmente consapevole dei ruoli che ricopre nelle persone che la circondano. Forse il suo segreto di successo è proprio questo: la consapevolezza di ciò che è e che sarà. Chiacchierare con lei significa leggersi dentro e sentirsi spiazzati…
Benvenuta su La Gazzetta dello Spettacolo, Francesca. Sei in TV nella serie Rocco Schiavone. Parlaci del tuo personaggio…
Nora é una quarantenne borghese e indipendente, che non si appoggia agli uomini per vivere. Vive una relazione non sentimentale ma passionale con Rocco, un uomo abbastanza complicato, difficile e scostante.
Nora ti somiglia?
Rispetto a Nora ho fatto sicuramente un percorso diverso. Ma é stato interessante interpretare una donna così diversa da me, mi ha divertita molto. È una donna che mostra le sue fragilità, lei è consapevole della relazione che sta vivendo perché non é più una ragazzina. Alla fine penso che, tutte noi abbiamo la sindrome della crocerossina, il desiderio di voler salvare e cambiare un uomo. Io non trovo negativa questa pretesa, spesso è bello pensare di poter avere il diritto e il potere di cambiare o salvare una persona che amiamo.
Come é stato per te girare questa serie? E cosa ti ha lasciato dentro?
Per me é stato interessante interpretare Nora perché é una donna come ce ne sono tante, che per questioni di carattere, non vuole impegnarsi seriamente in un rapporto con un uomo. Fino ad oggi questo atteggiamento é sempre stato proprio dell’uomo, da questo punto di vista l’ho trovato interessante. É una realtà molto diffusa che andava trattata.
Ma sei anche al cinema con il film I Baby Sitter, una commedia divertente, ma sotto quale aspetto pensi possa far riflettere?
Penso che questa commedia abbia la capacità di far capire che ognuno di noi ha degli scheletri nell’armadio, dei lati oscuri e delle paure e insicurezze da nascondere e spesso gli insegnamenti più grandi li riceviamo dai bambini e ragazzi che ti fanno vedere la vita da un’angolazione diversa e ti portano a riflettere in modo più leggero e istintivo.
Parliamo di te, Francesca. Chi sei quando non reciti?
Chi sono? Io non sono brava a descrivermi! Sono una persona curiosa, mi piace conoscere il mondo e le cose. Leggo, mi informo, cerco di avere gli occhi aperti perché credo che la curiosità sia la dote fondamentale per un essere umano. Cerco sempre di soffermarmi sulle cose.
Ma che mamma sei?
Quando saranno grandi i miei figli, giudicheranno loro! Io mi impegno come tutti i genitori del mondo, consapevole del fatto che anche noi commettiamo degli errori. Cerco di riflettere su quello che faccio, cerco di mettermi in discussione. Vengo comunque da una famiglia che mi ha dato un’educazione rigida e controllata, dove il rispetto, l’impegno e il sacrificio hanno un valore molto grande, per cui credo molto in queste cose.
Viviamo in una società in cui i bambini e i ragazzi sono circondati da tanti stimoli, spesso invadenti, come i social che ci isolano e ci illudono. É una fatica immensa essere un genitore perché devi cercare sempre di arginare, io cerco di farlo nella maniera migliore possibile.
Un consiglio che vorresti dare ad una giovane ragazza che vorrebbe intraprendere il tuo stesso percorso professionale?
Credo che sia importante nella vita essere mossi e motivati dalle passioni. Se hai una passione non sei mai sola, é un motivo per alzarti la mattina e darti da fare, per migliorarti. Questo é sicuramente il primo requisito importante. Ma poi conta molto leggersi dentro, capire bene quali sono le tue motivazioni. Bisogna riuscire a coltivarsi comunque una vita, coltivare gli affetti che ci circondano e non perderli mai.
Cosa pensi della condizione delle donne nel mondo della recitazione, del cinema e della tv?
Questo lavoro é crudele soprattutto per noi donne. Si scrivono sempre meno ruoli femminili in tv e al cinema. Siamo sempre in minoranza, non c’é ancora una parità tra i sessi e una giusta parità per quanto riguarda i compensi, gli uomini guadagnano sempre di più. Quando vai avanti con l’età i ruoli sono sempre di meno, per questo credo che sia importante coltivare degli affetti che ci diano il senso della realtà e il giusto distacco per questo lavoro. Il segreto per fare questo mestiere è riuscire comunque ad avere la distanza corretta, perché tutto ciò che vivi nella tua vita quotidiana lo riverserai nei ruoli che avrai e sarà un tesoro, uno strumento reale da usare quando reciterai.
Progetti futuri e sogni nel cassetto?
Mi piacerebbe ritornare a parlare di Storia dell’arte. É una passione che non andrà mai via da me, è una parte e una caratteristica di me.