La Gazzetta dello Spettacolo per il Premio Carosone 2020

Festa di omaggi per i 100 anni: il mondo della musica ama Renato Carosone

E’ festa grande e ricca di allegria quella per celebrare l’edizione 2020 del Premio Carosone. La gioia di vedere l’Arena Flegrea di Napoli gremita di gente è sicuramente importante per una città che vuole celebrare l’artista simbolo della canzone napoletana.

La Gazzetta dello Spettacolo per il Premio Carosone 2020

L’evento curato nella direzione artistica da Federico Vacalebre e nel coordinamento musicale da Gigi De Rienzo, ha visto sul palco come mattatori della serata Gianni Simioli e Mariaelena Fabi.

Lo spettacolo

L’apertura dell’evento è toccata a Micol Arpa Rock con “Tu vuò fa l’americano”, che emozionata è subito scappata via dal palco per essere riconvocata dai conduttori per prendersi i meritati applausi.

Subito dopo è toccato alle performance mai scontate delle Ebbanesis che hanno eseguito “’O Sarracino” e “Questa piccolissima serenata”. Poi si cambia genere, ed ecco che arriva una sensualissima La Zero in “Mambo italiano”, che ha proseguito la sua performance con Speaker Cenzou in “Chella là”.

Altro momento di emozione con Massimiliano Gallo, a cui viene affidata l’esecuzione di “Badù Badù” arriva il primo omaggio della serata: “Scettico napoletano” del Principe Antonio de Curtis, il grande Totò, per Nunzio Gallo.

L’emozione passa poi a Gianni Simioli, che quando presenta Enzo Moscato, fa grandi onori, fino a che il Maestro rende sublimi la “Giacca rossa ’e russetto” di Sergio Bruni e “’O juke box ’e Carmela”.

Si passa poi a due protagonisti della scena italiana musicale degli ultimi anni, come Stash, in splendida forma che rende omaggio a Carosone con una sua versione di “’O Sarracino”, in coda a “Giovanni cu ’a chitarra”, e che lascia il palco alla graffiante voce di interpretazione eccezionalmente partenopea di Mario Biondi con “Marruzzella”. Subito dopo arriva ad affiancarlo Nello Daniele, che omaggia Pino, e insieme travolgono il pubblico con una straordinaria versione in due di “A me me piace ’o blues”.

Si prosegue con Marisa Laurito è tempo di “Lettera da Milano” e “Pigliate ’na pastiglia” ma anche di “A tazza ’e cafè” di Roberto Murolo. Prima del gran finale, affidato al maestro Enzo Avitabile, con un’Arena Flegrea in delirio sulle note di “Caravan Petrol” e commossa su quelle di “Terra mia”, inizia una sequenza di intrecci artistici straordinari e vincenti, aperta da Stefano Bollani con un piano solo carosoniano.

Raggiunto da uno degli ospiti più attesi della serata, Renzo Arbore, Bollani prosegue la sua perfomance pianistica con “T’è piaciuta” e poi si unisce a Lorenzo Hengeller, per l’omaggio a Domenico Modugno e Riccardo Pazzaglia, raggiunti da Daniele Sepe per “L’hai voluto te”. Il pianoforte di Lorenzo Hengeller accompagna, poi, Andrea Sannino, che regala al pubblico “’A signora”, una chicca inedita dal musical “Carosone, l’americano di Napoli” e “Abbracciame”, diventata la carezza dai balconi nelle sere di lockdown.

Un evento ricco di omaggi sentiti, emozionati ed emozionanti a Gegè Di Giacomo, Peter Van Wood, Nisa, Enzo Bonagura, Sergio Bruni, Roberto Murolo, Totò, Nunzio Gallo, Pino Daniele, per un sold out in platea ed un grande ritorno del Premio Carosone.

Su Francesco Russo

Francesco Russo, giornalista e direttore del quotidiano "La Gazzetta dello Spettacolo", comunicatore digitale ed ufficio stampa di eventi e VIP.

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