Si inaugura giovedì 30 luglio alle ore 18.30 la mostra Historias latinas. Sorsi di vita a Cuba, Argentina e Bolivia il progetto di vento di arti visive è stato curata dall’Associazione Culturale Cryteria Project in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e al Turismo la mostra si potrà visitare fino al 31 agosto 2015 presso il PAN – Palazzo delle Arti di Napoli. La suddetta associazione raggruppa le opere di cinque artisti che negli anni hanno mostrato interesse per la cultura dei paesi latini, di cui anche Napoli è espressione viva.
Verranno esposti gli scatti del fotografo emergente nato a Matanzas (Cuba), Ihosvany Plasencia Pascual, che ha già partecipato alla mostra “Sensi&Azioni. Da Cuba al Senegal”, allestita a febbraio dello scorso anno nel Castel Nuovo di Napoli. In quell’occasione ha diviso la prestigiosa Sala Carlo V con Umberto Astarita che prenderà parte all’esposizione del Pan con le fotografie realizzate nell’ultimo viaggio fatto tra Argentina e Bolivia. Viaggio intrapreso con l’amico e fotografo, nonché filmaker, Claudio Celentano che in questa sede proietterà il documentario “Quien es el ultimo?”, dedicato a Ivan Farinas. Astarita e Celentano da anni sono impegnati in attività umanitarie principalmente rivolte all’Africa, con l’Associazione Onlus Energia per i Diritti Umani, di cui sono parte attiva e con lo stesso spirito di solidarietà hanno deciso di partecipare a quest’iniziativa. Altro artista che metterà in mostra le sue opere è Giuseppe Klain, ideatore del fortunato progetto fotografico Havanapolis, presentato a maggio all’Ambasciata d’Italia a Cuba; progetto fotografico che mette in evidenza i punti di contatto tra la città cubana e Napoli, sia dal punto di vista urbanistico che culturale. Pasquale Cipolletta invece esporrà un dipinto inedito intitolato “Un Sorso di Vita”, nel quale dà una sua personale interpretazione del concetto di vita, fatta di attimi come quelli che ricorrono nelle opere degli altri artisti presenti. Un percorso per immagini a metà tra il reportage e il racconto emozionale di luoghi lontani, quei luoghi che prendono forma nei volti e nei gesti delle persone che sono ritratte nelle opere in esposizione. Siamo di fronte a “Sorsi di Vita”, intesi come momenti, frames dello scorrere lento del tempo in alcuni paesi dell’America Latina, Cuba, Argentina e Bolivia, passando per la nostra bella Napoli, che si riflette come in uno specchio mostrando similitudini e differenze. Il progetto Havanapolis racconta e descrive storie fatte di sguardi, attraverso i segni di una città lontana dai luoghi comuni, una città quasi metafisica, ispirata da espressioni intense, una città che sceglie lo spazio della sospensione, collocata in una dimensione senza tempo in cui sembra non accadere nulla. Havanapolis è uno sguardo su una realtà che parte da una dimensione assolutamente immobile, e nello stesso tempo intima, che tende a disorientare ogni attesa ed apparentemente ogni aspettativa. Le foto non sono una visione mimetica della realtà, ma una rappresentazione di luoghi reali, Havanapolis pone gli sguardi ed i soggetti in relazione con lo spazio circostante e la relazione con lo spazio, con il luogo, è il vero tema delle fotografie. Tutto appare strettamente vero, l’ambiente diventa così la somma delle esperienze reali al suo interno, emancipato da semplice spazio in cui stare a spazio vivente. I luoghi, attraverso i suoi abitanti, parlano di se in prima persona, offrendo la possibilità di accedere ad un realtà descritta con semplicità. La Havana è una città dove tutto appare lineare, dove si percepisce tangente l’inquietudine della serenità, una città dove spesso si intravedono alcune tracce che disorientano e spiazzano ogni attesa ed ogni lettura. Il tempo sembra quasi immobile, ed effettivamente si ferma, un momento vale l’altro, perché all’Avana non è questione di momenti. È questione di tempo.