Una storia per Emergency

Capitan Didier vince “Una storia per Emergency”

Termina la seconda edizione del concorso “Una storia per Emergency“, con la vittoria della sceneggiatura dal titolo “Capitan Didier” di Roberta Palmieri.

Una storia per Emergency

Il bando per sceneggiature di cortometraggi sui temi della pace, dell’accoglienza e della solidarietà dedicato a ragazze e ragazzi tra i 16 e i 25 anni. La giovane sceneggiatrice vincitrice di Capitan Didier vedrà la sua opera messa in produzione da Groenlandia con la collaborazione di Emergency in collaborazione con RAI Cinema.

I vincitori delle precedenti edizioni

Dopo il successo della prima edizione, che ha dato vita al cortometraggio Ape regina, vincitore del premio Première Film ad Alice nella Città 2019, l’organizzazione umanitaria ha rilanciato il suo bando raccogliendo 109 sceneggiature candidate. A valutarle, una giuria composta da Jasmine Trinca (attrice), Laura Delli Colli (Sngci, Festa del Cinema di Roma), Carlo Brancaleoni (Rai Cinema), Costanza Quatriglio (regista), Matteo Rovere (Groenlandia), Alessandra De Luca (giornalista, Avvenire) e Michela Greco (EMERGENCY).

Capitan Didier

Racconta di un bambino di origine subsahariana con il sogno di costruire una barca tutta sua… fatta di cartoni di pizza. Suo padre Amir, rider presso la pizzeria del signor Franco, porta ogni sera a casa una pizza per aggiungere un pezzo al suo capolavoro, ma una notte, durante le ore di servizio di Amir, una tempesta d’acqua distrugge la barca di cartone di Didier.

La giuria ha scelto la sceneggiatura di Roberta Palmieri “per la capacità di raccontare con un linguaggio cinematografico forte ed evocativo un aspetto intimo del rapporto tra popoli diversi. Utilizzando un preciso simbolismo, la sceneggiatura di Capitan Didier non risparmia riferimenti chiari ai rischi che corre chi va in cerca di un destino migliore, facendo riecheggiare una realtà concreta e al tempo stesso fiabesca con la capacità del piccolo Didier di catapultarsi nel mondo che sogna. La sceneggiatura sottolinea inoltre la potenza senza tempo del rapporto tra padri e figli, facendo sì che il messaggio di solidarietà risulti ancora più caldo”.

Gli altri finalisti

Gli altri finalisti del concorso, “riserve” del vincitore, sono Ladri di biciclette di Giuliano Cipollone, Lorenzo Vitrone e Filippo Loccioni “per la capacità di evocare con compiutezza narrativa e con precise suggestioni visive la drammatica realtà della nuova schiavitù dei braccianti agricoli nell’Agro Pontino; per il bel richiamo a un grande film della storia del nostro cinema e all’idea che le vittime, dopo molti soprusi, rischiano facilmente di diventare carnefici, ricordandoci che l’unica salvezza consiste nello spezzare la catena di sopraffazione” e Il prezzo da pagare di Greta Amadeo, “Per la forza con cui racconta, anche attraverso un meccanismo di genere, una protagonista prigioniera di un passato che non passa e che, dal banco di un mercato rionale – e di un’esistenza forse finalmente libera – guarda a un’altra vita dove tutto è mercato, di corpi e di speranze“.

La giuria ha inoltre deciso di assegnare all’unanimità una menzione speciale alla sceneggiatura Che occhi grandi di Matteo Vitelli “per la ricchezza visiva e simbolica di una storia che intreccia con grazia fiaba e realtà, promuovendo il valore dell’accoglienza e assecondando – almeno con l’immaginazione – il desiderio di avventura e felicità di una bambina ‘pescata dal mare’ che sfida il destino tragico cui è condannata”.

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