Toni Servillo interpreta Silvio Berlusconi in Loro, nuovo film di Paolo Sorrentino. Foto da Internet.
Toni Servillo interpreta Silvio Berlusconi in Loro, nuovo film di Paolo Sorrentino. Foto da Internet.

Loro, tanta attenzione sul film

Già tanto parlare di “Loro”, il nuovo film di Paolo Sorrentino

Quando si parla di qualcun’altro, i malintesi sono all’ordine del giorno, ed è quello che è successo anche a “Loro“, nuovo film di Paolo Sorrentino. Il regista italiano vincitore di Oscar, criticato per la scelta di “utilizzare” l’immagine di Silvio Berlusconi nel suo nuovo film.

Toni Servillo interpreta Silvio Berlusconi in Loro, nuovo film di Paolo Sorrentino. Foto da Internet.
Toni Servillo interpreta Silvio Berlusconi in Loro, nuovo film di Paolo Sorrentino. Foto da Internet.

L’autore de La Grande Bellezza, che ha conosciuto l’ex premier di persona, e che si è trovato anche dei film prodotti da lui (con Medusa), aveva avuto anche dei lasciapassare per poter girare nella residenza romana, in via del Plebiscito del Cavaliere, ed avuto in offerta altre sue residenze, in Italia e all’Estero, per girare.

Il film che potrebbe uscire in piena campagna elettorale per le Politiche, ha destato molta curiosità soprattutto con le immagini del primo ciak con un Tony Servillo che interpreta Silvio Berlusconi, e come si legge sul sito del Corriere.it: “Ho sentito delle voci sul film che Sorrentino, con Servillo, sta facendo su di me. Da quello che mi dicono sembra che sia un’aggressione politica nei miei confronti. Spero che le voci non siano fondate“.

Di tutta risposta, Paolo Sorrentino, racconta alla BBC che il suo film sarà semplicemente un modo alternativo di descrivere chi stata intorno a Silvio Berlusconi, cercando di utilizzare il suo essere, per fare carriera.

Ad oggi, non ci sono tante conferme sulla trama del film, ma questo soprattutto perché Sorrentino conferma che a prescindere da “Loro”, ha sempre avuto la passione per vedere storie dove si trova il potere dappertutto, al punto da voler raccontare gli scorci di queste realtà.

Negazione totale quindi da parte del regista, dell’essere interessato agli aspetti politici del Cavaliere, bensì, una mera voglia di raccontare nuovamente debolezze e complessità dell’animo umano.

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Redazione Giornalistica

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